2.

Il tempo passava, Millie non tornava, e i clienti iniziavano a farsi vedere.
L'ignoto ragazzo al tavolo in fondo, di cui ancora non conoscevo il nome , non accennava a muoversi.
Sembrava tutto preso da un quaderno, ma ero troppo distante per capire se stesse scrivendo, o disegnando.

La voce di un cliente , mi riportó alla realtà.
"Hey , [t/n] , il solito."

"Oh, ciao Striker! È da un pó che non ti fai vedere. Che combinavi?"

"Ah sai com'è ... Robe da sceriffo" rispose, con un leggero sorriso ironico,  mentre osservava con attenzione il bicchiere che gli stavo riempiendo, come se non vedesse l'ora di scolarselo.

"Qualche nuovo caso ti sta facendo impazzire?" chiesi, ridacchiando, mentre gli passavo il bicchiere.

Lui lo svuotó in un solo sorso e mi fece cenno di versargliene un altro.
"Nah, niente di così eccitante. O meglio , si, ma è uno di quei casi tremendamente noiosi."

"Hm?"
chiesi, riempiendogli un altro bicchiere.

"Hanno appena rilasciato un tizio che in passato ha dato un sacco di problemi a tutto il quartiere. Devo tenerlo d'occhio perché al distretto sono tutti convinti che sia ancora coinvolto in affari loschi."

Improvvisamente drizzai le orecchie.
"Chi?"

"Non credo tu lo conosca. È stato arrestato molto prima che tu arrivassi qui. Ma ti assicuro che questo piccolo delinquente è stato un vero incubo per chiunque lo conoscesse."

"Sono curiosa adesso."

Striker rise mentre osservava il bicchiere che gli stavo versando, il quarto della serata.

"Questo lo offre la casa" dissi, con un sorriso malizioso. "Ma tu, devi dirmi qualcosa in più su questo elemento ."

"Che fai, cerchi di corrompermi, miss?" rispose , con un mezzo sorriso beffardo.

Appoggiai un gomito al bancone e lo guardai con aria complice. Sapevo di avere un certo "potere" su di lui, e farsi amico lo sceriffo di quartiere, non era certo una cattiva idea.

Alla fine infatti, lui cedette.
"E va bene.. Si chiama Blitzo Bucko, ma si fa chiamare solo Blitz, senza la O. Non sia mai che qualcuno osi chiamarlo Blitzo, impazzisce, letteralmente. Ha svariati disturbi della personalità, ha accoltellato suo padre mentre dormiva, ha commesso reati di spaccio, gare clandestine, guida in stato di ebrezza...insomma, potrei continuare e fare una lista della spesa."

Alzai un sopracciglio, sorpresa da quante informazioni ero riuscita a estorcergli senza fare niente. Volevo usare il mio fascino per sapere
almeno il nome, ma ora conoscevo ogni crimine che quel Blitz aveva commesso. E mentirei, se dicessi che non lo trovavo ancora più interessante.

Sono fuori di testa.

"Beh , ha commesso tanti crimini, ma chi può dire che sia davvero una brutta persona? Magari ha solo  avuto un brutto passato."  dissi, cercando di sembrare imparziale.
Proprio in quel momento , lo vidi passare dietro Striker.

Mi rivolse uno sguardo enigmatico, come se sapesse che stavo parlando di lui.
Lo osservai per tutto il tragitto che fece verso il bagno. Camminava con passo deciso, ma dal modo in cui teneva le spalle basse e il cappuccio sollevato, sembrava che cercasse di passare inosservato, pur sapendo che attirava comunque l'attenzione.

"Uh? Che guardi?"
mi chiese Striker voltandosi curioso.

"Oh, niente, mi sembrava che Millie fosse tornata."

"Mh. Comunque, [t/n] , passato difficile o meno, fidati, è un individuo da cui stare alla larga. Porte sempre e solo problemi.. Quindi insomma.. se ti capita di vederlo, stai attenta. Non vorrei mai che qualcuno ti rovini quel bel sorriso."
Dal suo tono sembrava davvero che mi stesse mettendo in guardia, ma dal sorriso che aveva sulle labbra, sembrava solo che ci stesse provando con me. Tipico di lui.

"Non preoccuparti per me. So badare a me stessa." risposi , seguendo il suo stesso tono.

"Oh ne sono certo.. Beh, grazie per i drink e la chiaccherata. Ma ora, mi tocca ritornare a lavoro." disse, rimettendosi il cappello e salutandomi con un cenno.

Ricambiai il saluto, e cominciai a pulire i bicchieri che aveva lasciato sul bancone.

Con la coda dell'occhio, notai qualcuno sedersi proprio dove era stato Striker.

"Si?" chiesi girandomi. Solo allora, mi accorsi che era Blitz.

"Vuoi altro assenzio ?" scherzai, continuando a lavare i bicchieri.

Non rispose subito. Mi fissava con occhi che sembravano studiarmi, come se stesse cercando di capire quanto fossi affidabile.. o forse, quanto fossi utile.
La cosa mi mise particolarmente a disagio, e un brivido mi attraversó la schiena.

Dopo un momento, parló.
"Come ti chiami?"

La domanda mi colse di sorpresa.
"Uh? [T/n] .."

"[T/n].. [T/n]..." ripetè, come se volesse memorizzarlo. "Non mi suona. Sei nuova in cittá, vero?"

"Si, mi sono trasferita da qualche mese."

"E ti sei già fatta amica lo sbirro?" chiese sarcastico, con un sorriso divertito.

Alzai un sopracciglio. "Furba, vero?"

"Non sai che è scortese chiedere informazioni su qualcuno che neanche conosci senza il suo consenso?" disse, appoggiando i gomiti al bancone.

"E tu non lo sai che è scortese ascoltare le conversazioni altrui?" risposi schietta, inclinando leggermente la testa.

La mia risposta lo sorprese. Mi rivolse un mezzo sorriso con una risata smorzata , come se stesse valutando la mia risposta.

Stava per dire qualcosa, ma il suono del suo cellulare lo interruppe.
Velocemente lo sfiló dalla tasca, lesse il nome sullo schermo, e senza dire una parola, uscì in fretta dal locale.

"Maleducato.. poteva salutare" mormorai tra me e me, tornando al lavoro.

Ma a mia sorpresa, qualche minuto dopo tornó, per andare a recuperare la giacca che aveva lasciato al tavolo.
Fu rapido, ma prima di uscire dalla porta, mi rivolse di nuovo uno sguardo con un sorriso sottile.
"Spero che il tuo amico sceriffo non ti racconti troppe storie su di me. Fidati, la verità è molto più interessante."

Lo guardai perplessa, mentre mi dava le spalle e se ne andava, stavolta davvero.

Blitzo Bucko, qualcosa mi dice che porterai dei grossi guai nella mia vita. Ma me ne prendo la responsabilità, mi incuriosisci davvero troppo, e in questa vita dannatamente monotona, mi ci voleva proprio un pó di pepe.

Sospirai, tornando a concentrarmi solo sul mio lavoro.

Ma in quella giornata sembrava proprio che l'universo non volesse proprio piantarla di mandarmi segnali.

Un ragazzo entró nel locale dirigendosi al tavolo dove erano seduti quelli che immagino fossero i suoi amici.
Per mia sfortuna, o forse fortuna, aveva un tono di voce fastidiosamente alto.
"Ragazzi, non avete idea di chi diavolo ho appena scontrato venendo qui?"

Dentro di me già sapevo la risposta, era ovvio.

In coro gli altri gli domandarono chi, e lui rispose:
"Blitz ! Quello stronzo che mi ha soffiato la ragazza."

Sgranai gli occhi.
Non so perché ma l' ipotesi che avesse una ragazza mi destabilizzó per un attimo.
Mi avvicinai discretamente al gruppo di ragazzi, fingendo di lavare il pavimento accanto a loro, anche se, guardandolo bene, quel pavimento era lercio sul serio.

"Oh cazzo fratello, fossi in te me la terrei stretta adesso che è tornato, non sia mai che provi di nuovo a fottertela."

Ok è storia passata sospirai.

"Col cazzo, deve passare sul mio cadavere prima. E poi Verosika non vuole più saperne nulla di lui."

Intervenni impulsivamente.
"Verosika Mayday? La cantante?!"

I ragazzi mi fissarono, facendomi leggermente sentire a disagio per averli interrotti e per aver reso palese che li stessi ascoltando.

"Si, è la mia ragazza, che è, vuoi un autografo?" mi disse con un sorriso che trasudava egocentrismo da ogni poro.

"Oh ehm.. no grazie, non mi interessa.. scusatemi."
Mi allontanai velocemente sperando che si dimenticassero di me, e cosi fecero, un attimo dopo erano già tornati a parlare dei fatti loro.

Cazzo, Verosika Mayday? Blitz è stato con quella strafiga atomica?
Deve davvero saperci fare se ha conquistato una del suo calibro... anche se.. guardando quello che dice di essere il suo attuale ragazzo, non sembra proprio che la Mayday abbia chissá che gran prototipo di ragazzo.

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btw ho droppato due capitoli nello stesso giorno perché intanto volevo piantare le basi di questa storia per saperne i pareri, + ne posteró due a settimana, quindi, ci becchiamo lunedì
e ho trovato la soluzione sul dilemma dei verbi, let me cook

mi faceva stra ridere Striker come sceriffo quindi why not

scusate se t/n fa un pó la zoccola con lui ma... ok tutto ma striker umano..

kinda.. smash.. AHAHAHA scusate torno normale , giuro che sarà importante Striker per la storia , e non in senso buono , non ho dimenticato che è uno stronzo

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