9.

Chiuse gli occhi, maledicendo se stesso e tutto il resto.

Poi, dopo qualche minuto, sentì in lontananza il cigolio leggero di una porta che si apriva.

Non si mosse. Non osó nemmeno respirare.

Aspettó, immobile.

Sentì dei passi che si avvicinavano.

Sollevó la testa. Verosika stava in piedi di fronte a lui. E lo guardava. Con uno sguardo indecifrabile, come se stesse combattendo contro se stessa.

E perse.

Gli si lanció addosso senza pensarci, spingendolo contro lo schienale del divano e incollandosi a lui con la furia di chi sa che non dovrebbe farlo, ma lo vuole troppo.

Blitzo rimase pietrificato un secondo, poi, impacciato ed incerto, le mise le mani sui fianchi per stringerla contro di se.

"Ci hai già ripensato?" chiese , balbettando.

Verosika non gli rispose, gli afferró il viso fra le mani e lo bació di nuovo con una foga disperata.

Blitzo, ancora incredulo, si staccó appena. "Aspetta.. aspetta un attimo...sto sognando di nuovo?"

Lei si fermó a fissarlo, poi scoppió a ridere.
"Di nuovo?"

Blitzo non rispose e lei abbassó le labbra sul suo collo, lasciandogli un morso passionale, facendolo gemere appena dal dolore.

"Ti sembra abbastanza reale questo, idiota?" gli sussurró sulla pelle.

Blitzo ansimó, forzando la presa sui suoi fianchi.
"Cristo.. si.." sospiró, con la voce spezzata dall'eccitazione.

Verosika si fiondó di nuovo sulle sue labbra, aumentando la pressione del suo corpo contro quello di Blitzo e in una manciata di secondi sentì qualcosa premerle contro l'intimità.

Soffocó una risata nel bacio e si staccó,guardandolo negli occhi.
"Per così poco?"

Lui ricambió il sorriso e , dopo averle rubato un altro bacio, disse: "Poco? Ma ti sei vista?"

Lei rise, si alzó, gli afferró la maglietta e lo trascinó per il corridoio, fino alla camera da letto.

Lo spinse con forza sul letto e lui ci cadde sopra come un sacco di patate, rimbalzando un pó.

Lei rimase in piedi, iniziando a spogliarsi lentamente, pezzo dopo pezzo, senza staccargli gli occhi di dosso.

"Stavolta mi guarderai, o ti metterai a contare le mattonelle?" gli chiese, con un ghigno malizioso.

Blitzo sorrise, con gli occhi brucianti di desiderio.
"Stavolta mi godo ogni centimetro, pupa"

Verosika ricambió il sorriso e si avvicinó pericolosamente a lui, togliendogli di dosso la maglietta e poi i pantaloni, come se stesse scartando un regalo che voleva da troppo tempo.

Blitzo la guardava con una fottuta incredulità che non riusciva a scrollarsi di dosso. Come se ancora non avesse realizzato del tutto che non stava sognando.

Lei prese posizione, senza dargli tempo di pensare o di rovinare tutto.

Fece scivolare le sue mani lungo il suo petto, il suo ventre, e lui ansimó piano senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso.

Ma poi.. quando lei si abbassó su di lui, con i capelli che gli sfioravano la pelle e con le labbra che gli toccavano il collo, Blitzo si attivó.

La afferró per i fianchi con una forza dettata dall'enfasi, ribaltandola sul letto e mettendosi sopra di lei.

Le poggió delicatamente-ma non troppo- una mano sul collo e la bació con una fame vorace.

Poi scese, baciandole il collo e tirandole giù lentamente le spalline del reggiseno , scoprendole il seno.

Ci si fiondó come se volesse divorarglielo, intanto che le lasciava percepire al meglio che poteva la sua eccitazione, premendola contro il suo bacino.

Verosika gemette appena, mordendosi il labbro inferiore e graffiandogli la schiena.

Blitzo si sollevó per guardarla meglio. Lei era lì, distesa sotto di lui, svestita e senza un filo di vergogna. Era bellissima. Era sexy. Ed era tutta sua.

Le passó una mano sul viso, fissandola ancora con quello sguardo a metà tra l'eccitato e l'incredulo.

Lei sorrise.
"Perché mi guardi così?"

"Perché non mi sembra vero che una come te..." mormoró lui con un filo di voce.

Verosika rise, e gli circondó la vita con una gamba per tirarlo di nuovo su di se.
"Smettila di temporeggiare." sussurró sulle sue labbra.

Blitzo accennó un sorriso, e scese fino alla sua intimità, senza mai rompere il contatto visivo. Sfiló con delicatezza i suoi slip e li lanció sul pavimento, per poi iniziare a baciarla là dove lei lo desiderava.

Verosika ansimó al contatto improvviso della sua lingua su di lei, e gli portó una mano tra i capelli, incarcando appena la schiena per guidarlo.

Dopo un pó, Blitzo si staccó per riprendere fiato e tornó verso il suo volto per baciarla col suo stesso sapore tra le labbra, mentre con il ginocchio continuava a fare pressione nella sua intimità.

Verosika gemette dentro il bacio, stringendogli i capelli tra le dita.
Adesso quella incredula era lei.
"Dove diavolo ha imparato a farlo?"

Non avevano neanche iniziato a farlo sul serio e lei già si sentiva prossima all'orgasmo.

Quando finalmente Blitzo si decise a togliersi quei maledetti boxer, Verosika sgranó appena lo sguardo.

"Quindi è vera la regola della L?" sogghignó, guardandolo senza pudore.

Blitzo rise.
"Nah, sono io ad essere fortunato."

"Ah beh, quella fortunata sono io in questo momento." replicó lei con un sorriso tra le labbra, mentre lo tirava di nuovo verso di se per un altro bacio infuocato.

Smise di farla aspettare, e dopo aver bagnato il suo membro con la saliva, inizió a farla sua, una volta per tutte.

Verosika strise le gambe attorno a lui e gemette a gran voce, fomentandolo ancora di più, mentre con le unghie gli marchiava la schiena.

Blitzo la guardava con lo sguardo intriso di eccitazione e ansimava profondamente mentre la faceva sua. Senza grazia, senza educazione, senza ritegno e con qualche imprecazione grondanti di lussuria. Non c'era più spazio per la delicatezza.

C'erano solo loro due, sopra un letto che cigolava sotto il peso delle spinte.

E quando l'orgasmo li travolse fu vorace ed intenso.

E non fu l'unico.

Ci fu un secondo. E poi un terzo.

Fino a quando non crollarono, stremati.

Blitzo rimase un attimo lì, schiantato su di lei, col fiatone.

Verosika gli passó una mano sulla schiena leggermente sudata, lentamente, disegnando cerchi con le unghie.

"Non male per uno che fino a qualche giorno fa non riusciva nemmeno a guardarmi." mormoró con un sorriso pigro e soddisfatto.

Blitzo ridacchió, senza la forza di fare altro. Una risata breve e roca, che le faceva venire voglia di ripartire da capo, nonostante le gambe le tremavano chiedendo pietà.

Lui sollevó la testa per guardarla meglio.
Era spettinata, aveva le labbra arrossate e lo sguardo ubriaco di piacere. Era la cosa più bella e selvaggia che avesse mai visto.

E, cazzo, quella notte lei era sua.

La bació di nuovo, lento stavolta, come se volesse assaporarla a poco a poco.

Verosika gli passó le braccia dietro al collo e quando si staccarono, si fissarono, in silenzio.

Non servivano parole.

Poi, lei fece scorrere una mano in basso, fino a trovare di nuovo quello che cercava.

Blitzo sussultó.
"Stai scherzando...?" mormoró, con un mezzo sorriso incredulo.

Verosika gli lanció un sorriso famelico.
"No."

E in un attimo, capovolse la situazione, facendolo sdraiare contro il materasso e mettendosi a cavalcioni sopra di lui.
"Sei finito tra le grinfie sbagliate." sussurró , mordicchiandogli l'orecchio.

Blitzo sospiró, alzando le mani in segno di resa.
"Oh no, che dio mi aiuti." ridacchió. "Anzi no... lasciamo perdere dio, sto benissimo così."

E ricominciarono un'altra volta.
Con meno furia, ma con più profonditá. Più gemiti sussurrati, più carezze lente e più dita intrecciate.

Quella notte, si consumarono a vicenda per ore. Ma ne valse ogni secondo, fino a quando si addormentarono avvinghiati l'un l'altro.





Il risveglio fu rilassato e fin troppo luminoso. Un raggio di luce filtró dalla finestra, colpendo Blitzo in piena faccia come un proiettile sparato da dio in persona.

Si lamentó e provó a rigirarsi, ma si accorse quasi subito che sul suo petto c'era un peso nuovo e caldo.

Proprio lei. Verosika. Addormentata. Con la bocca semi aperta, la schiena nuda e i capelli sparsi ovunque come un esplosione sexy.

Era stupenda. Blitzo la fissó per un pó, mordendosi le labbra per non sorridere come un idiota.
Spoiler: non ci riuscì.

Tentó poi, di spostarsi piano, per non svegliarla, ma ovviamente la mossa che doveva essere silenziosa e discreta risultó con l'essere una ginocchiata accidentale sulle costole di lei.

Verosika fece un lamento. "Come puoi rompere il cazzo pure da fermo..?" biascicó con la voce impastata dal sonno.

Blitzo rise. "Hey, devo ricordarti che mi hai tirato tu nel tuo letto?"

Verosika non rispose, e si stiracchió, fregandosene del lenzuolo che scivolava via e la lasciava praticamente nuda.

Blitzo la guardó di sfuggita, tentando di non sembrare ipnotizzato.
Altro spoiler: fallì miseramente.

Lei lo notó subito.

"Sei patetico." sogghignó tra i denti.

Blitzo sbuffó.
"Non dicevi così stanotte."

Lei rise piano, affondando di nuovo la testa sul cuscino.

E senza nemmeno guardarlo sospiró: "Se mi rubi di nuovo le coperte ti stacco la testa."

"E se invece ti ci avvolgo dentro a mó di involtino primavera?"

"Ti stacco qualcos'altro." rispose lei, lievemente minacciosa.

Lui rise, accoccolandosi meglio accanto a lei.

"Wow.. sveglia da cinque minuti e già mi minacci di castrarmi. Sei proprio una principessa."

Verosika sollevó un cuscino e glielo lanció in faccia senza nemmeno guardarlo.

E Blitzo si lasció colpire, ridendo, poi la attiró di nuovo a sè, mettendole una mano sul fianco con una naturalezza che faceva paura.

Come se si conoscessero da tutta la vita. Come se fosse una cosa di routine.

Verosika lo fissó a lungo, poi sospiró.
"Non farti strane idee, Blitzo." disse piano. "È stato solo sesso."

Blitzo sollevó un sopracciglio, appoggiandosi sul gomito per guardarla meglio.

"Solo sesso?" fece, con un mezzo sorriso. " Cavolo, e io che pensavo che il fatto che mi avessi lasciato dormire nel tuo letto significasse che domani ci sposiamo."

Lei rise e lo guardó di traverso.
"Stai zitto, coglione."

"Non sto zitto neanche sotto tortura , pupa."

"La vuoi smettere di chiamarmi così?"

"Preferisci che ti chiami signora mutanda?"

"NO."

"Allora sta zitta."

"Fottit-" non riuscì a mandarlo a quel paese come avrebbe voluto perché Blitzo la interruppe con un bacio per zittirla come si deve. E lei , ovviamente, non si tiró indietro e ricambió.

Quando si staccarono, Blitzo la guardó con un sorriso che non prometteva nulla di buono.

"Cosa?" chiese lei, inarcando un sopracciglio.

"Sai.." mormoró lui. "Noi due non siamo gli unici ad essere svegli."

Lei lo fissó con aria confusa.
"Eh..?"

Blitzo sorrise appena, mordendosi il labbro inferiore, mentre strusciava il bacino sulla sua gamba, facendole sentire chi altro fosse sveglio..

Verosika sgranó gli occhi, sorridendo.
"Ti basta davvero un bacio per fartelo svegliare?"

"In realtà mi basta guardarti.." sussurró lui , giá preso dal baciarle il collo.

Lei sospiró, stanca, ma contenta di iniziare la giornata in quel modo.


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hanno scopato più volte loro in un capitolo che io in 21 anni, amen.

e niente questa è stata scopata di qualità , peró mi manca troppo Stolas💔😔 sto avendo solo adesso i postumi della storia conclus- aiuto il mio gatto è appena caduto dal divano mentre dormiva sto morendo- scusate mi ha distratto da quello che stavo dicendo... niente, ci si becca al prossimo sexoxo😔✨ troveró il modo di fare una reference a Stolas perché ne ho bisogno❤️‍🩹

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