Capitolo 14

Soobin era ritornato al suo solito posto di fianco alla finestra, con la differenza che ora divideva la sua attenzione fra essa, il libro di studio e Yeonjun, seduto di fianco a lui. Jeongin si era trasferito nel posto di fianco a Yeonjun e Misun si era seduta di fianco a Jeogin.

La ragazza non l'aveva presa molto bene, quando Yeonjun le aveva detto di essersi messo con Soobin. Se n'era accorto, che non l'aveva presa bene, anche se lei aveva cercato di non darlo a vedere. Si era limitata a dirgli che facesse quello che sentiva andasse bene per lui, non sarebbe certo stata lei a impedirglielo; che se però Soobin avesse di nuovo osato muovere un dito contro di lui o alzare la voce di anche un solo decibel, che la chiamasse subito, avrebbe provveduto lei a tagliargli le mani e la gola.

Non aveva mai avuto bisogno i chiamarlo, e mai ne avrebbe avuto.

Fra lui e Soobi andava tutto meravigliosamente.

Era fra lui e Misun il problema.

Di nuovo la stava vedendo pochissimo. Lui era sempre in giro con il suo fidanzato, lei era sempre in giro o con i suoi amici oppure chiusa in casa, immaginava a studiare, cosicché finivano per incontrarsi solo quelle rare volte in cui Soobin usciva con Beomgyu, Taehyun e Kai e, casualmente, c'erano anche lui e Misun.

Una miseria.

E decisamente la cosa non gli andava giù.

Voleva ancora abbracciarla, baciarle i capelli, mangiare con lei, addormentarsi con lei, scherzare con lei, traumatizzarla con le sue battute perverse come aveva sempre fatto....

Però c'era Soobin.

E Soobin era... Be', Soobin era l'amore della sua vita, ne era piuttosto sicuro. Su di lui c'erano troppe cose da dire senza farci un poema.

Perché quei due non potevano andare d'accordo?

Perché Soobin aveva insultato Misun proprio poche ore prima che loro due si mettessero assieme? Non poteva risparmiarsela?

E non poteva smetterla di fare quella faccia contrariata ogni volta che la nominava?

Avrebbe fatto meglio a mettersela in tasca, perché lui era decisissimo a fare in modo che potessero trascorrere del tempo tutti e tre assieme. A costo di prendergli le teste e sbattergliele una contro l'altra.

Be', a questo comunque ci avrebbe pensato il giorno seguente, perché in quel momento aveva tutta l'intenzione di trascorrere del tempo solo con Misun.

Suonò il campanello e attese che lei aprisse.

-Be'?! Che cazzo suoni?! Entra e basta, no?!- sbottò lei pochi secondi dopo.

-Ma...- fece per obbiettare lui.

-Spicciati, che mi si bruciano le patatine fritte!- lo interruppe lei facendogli segno di seguirla mentre si avviava a passo di marcia verso la cucina.

Era tutto come sempre.

Mangiarono assieme e poi Misun gli chiese, quasi speranzosa, se si fermava da lei, visto che fuori pioveva ed era buio.

-Non avevo nessuna intenzione di andarmene...- obbiettò lui.

-Oh, bene.

-Andiamo di sopra? Onestamente, sono stanca morta.-

-Scusami.- le disse una volta che furono seduti sul letto.

-E per che?-

-Stiamo assieme così poco...-

Misun scosse le spalle.

-Non ti preoccupare.-

-Sì che mi preoccupo, invece! Sei la mia migliore amica, dannazione!-

-E quindi? L'hai detto: sono la tua migliore amica. Anche se ci vediamo poco, lo sono lo stesso.- fece Misun allungandosi verso il comodino per prendere un libro di anatomia.

-Stai cercando di dirmi che non vuoi che passiamo di nuovo del tempo assieme?-

Magari si era stufata di lui.

Lo guardò allibita.

-Hai bevuto o cosa?

-Yeonjun... In qualunque momento tu voglia stare con me, non dai fastidio. T non potresti mai darmi fastidio. Purché tu la smetta di suonare il campanello prima d entrare, ovviamente.-

-E allora che cos'è che ti da fastidio? Soobin?-

-Un po'. Mi ha detto qualcosa del tipo che sono romanticamente interessata a te. E mi ha dato della puttana.- ammise la ragazza, stringendo poi contrariata le labbra.

Yeonjun ridacchiò.

-Misunnie.-

-Eh?-

-Se ti ha dato della puttana, al massimo ti stava dicendo che sei sessualmente interessata a me.- commentò sogghignando.

Misun sgranò gli occhi, poi si premette le mani sulle orecchie, scuotendo la testa come se volesse mandare via qualcosa.

-Che cazzate.

-Io... Te...?

-Ma per carità.

-Follie. Impossibile.- disse decisa.

-Perché? Io sono bisessuale.- obbiettò il ragazzo mettendo su quella che avrebbe dovuto essere un'espressione ragionevole.

-Sì, va bene, ma sei il mio migliore amico.

-E ora basta parlare di cose, per favore.-

-Va bene, per questa volta ti risparmio.

-Comunque.

-Non potreste fare pace, tu e Soobin?- le chiese.

Misun fece una morfia.

-preferirei di no, sai?-

-Lo immagino. Però, almeno, potresti provare?-

-Non vedo proprio perché dovrei.- obbiettò la ragazza guardandosi le unghie.

-Perché te lo sto chiedendo io.-

-Sbaglio o questa è la tua frase vincente?-

-Non sbagli.

-Senti, per favore. Tu sei la mio migliore amica. Lui è il mio ragazzo. Tu sei manesca e irrispettosa. Lui è gentile e delicato. E io non voglio fare a meno di nessuno dei due.- le chiese allungandosi verso di lei e prendendole le mani.

-Ma lui ha fatto un'errore. Anzi, due.-

-E tu mi hai viziato troppo, lo dici sempre. Quindi, se non accetti, faccio i capricci.-

Misun fu molto tentata di scoppiare a ridere. Veramente lo aveva viziato troppo.

-Okay, ci posso provare. Ma lui mi deve chiedere scusa.-

-Ci mancherebbe altro.-

Rimasero qualche secondo in silenzio.

-Che cos'hai sul collo?- chiese poi Misun, guardando l'amico, che avvampò all'istante coprendosi il segno con una mano.

-Nulla! Assolutamente nulla! Allora, che facciamo?-

La ragazza scoppiò a ridere.

-Ma che, secondo te non lo so, che cos'è?-

Yeonjun rimase in silenzio, ancora imbarazzatissimo, anzi, se possibile, ancora più di prima.

-Mica ti devi vergognare, con me, lo sai?- gli disse l'amica, ora sorridendo quasi comprensiva.

-Sì, però...-

Misun non lo stette a sentire, gettandoglisi subito addosso e stringendolo più forte che poteva mentre nascondeva il viso nella sua felpa.

-Mi sei mancato, idiota.-

La mattina dopo uscirono, e poi li raggiunse anche Soobin, con il programma di andare tutti e tre a prendere qualcosa nel bar lì vicino, che era il preferito sia di Misun che di Yeonjun.

Quando il ragazzo la salutò, Misun fece di tutto per non saltargli addosso e ridurlo in poltiglia.

-Senti, Misun...-

"Chiamami Park." gli stava per dire, ma riuscì a trattenersi.

-Volevo chiederti scusa.-

-Per cosa?-

-Per...- Soobin sembrò fare uno sforzo, come se le parole gli fossero rimaste incastrate da qualche parte. -Per averti detto quelle cose orribili.-

-Quali cose?-

Yeonjun fece un facepalm, esasperato. Ma perché non ne andava giusta una?

-Che sei una puttana e... sì.

-Insomma, non lo penso veramente, è solo che...-

-Che sei un deficiente, sì, ho capito. Sei perdonato.- sbuffò la ragazza avvicinandoglisi e dandogli una pacca sulla schiena.

L'altro ragazzo tirò un sospiro di sollievo.

-E' troppo se vi chiedo di essere amici?- chiese speranzoso.

Misun scosse le spalle.

-Per me non c'è problema, credo.-

-Oh, fantastico. Ora andiamo, che qui fuori mi sto congelando.- disse Yeonjun passando un braccio attorno alle spalle di ciascuno dei due e iniziando a trascinarli lungo il marciapiede.

-Allora Misun potrà fare la damigella d'onore al nostro matrimonio?- chiese Soobin passando un braccio intorno alla vita del suo fidanzato, che sorrise entusiasta.

-Sì, certo, assolutamente! Con un vestitino rosa di pizzo!-

-Ma mettitelo su per il culo, il vestitino rosa.- mugugnò contrariata la ragazza cercando di tenere il passo con gli altri due, ma finendo comunque per essere trascinata.

-Mi spiace, bimba, ma lì ci va qualcos'altro, quindi mi sa che il vestitino ti toccherà mettertelo addosso.- ribatté Yeonjun sorridendole.

-Io mi dissocio e scappo in Messico con il cotone nelle orecchie.- avvertì Misun, continuando comunque a cercare di tenere il passo con gli altri due.


FINE



Gente... Quasi non ci credo che sono arrivata fino a qua.

Spoiler: ci ho messo meno di un mese a scriverla tutta.e, diciamocelo, l'ho amata (spero anche voi).

E nulla, già mi manca.

E... E andate a leggere i ringraziamenti mentre io vado da Suor Namjoon a confessarmi per via delle ultime battute.

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