12- You got a new life, Am I bothering you? Do you wanna talk?
April
Questo giorno segnerà per sempre la mia reputazione con gli amici di Jasper. Oggi usciremo e cercherò di conoscerli e sembrare il meno preoccupata possibile.
La verità è che sono terrorizzata come mai non lo sono stata. Effettivamente non so come ho fatto a sopravvivere quei venti minuti in cui sono stata assieme a loro al compleanno di Jasper.
Probabilmente non gli piacerò. Sarò in grado di non sembrare una pazza che ha cercato su Google delle domande intelligenti da fare alle persone appena conosciute?
Mi chiedo perché. Perché non so comportarmi come un'adolescente normale? Dovrò chiedere il colore preferito e se hanno fratelli, nulla di ché. Con Jasper è stato tutto così...Semplice, come se fossimo amici di vecchia data.
So che abbiamo un potere sovrumano condiviso, ma forse è più di questo.
E poi lui è così gentile e carino...
Okay, basta, non dilunghiamoci troppo con i complimenti.
Mentre penso a ciò, sono le 8:00 precise. Mi sono anche svegliata presto per fargli un secondo regalo! Non sono brava nell'art-attack, ma per lui farei questo e altro.
Come quando hai corso fino a casa sua con un sacco a pelo in mano solo per non farlo piangere.
Si, penso che anche questo sia un buon esempio. Quella sera...E' stata magica. Per me come penso anche per lui. In quel parco, esattamente nello stesso punto dove mi ha dato la sua felpa, quando ho sentito il suo profumo per la prima volta, eravamo accoccolati, lui che si asciugava le lacrime e mi avvolgeva la vita con le sue braccia forti e muscolose...
Ecco, diciamo che non era una cosa solo da amici.
Solo che io non mi posso innamorare di lui, e viceversa. Non posso permetterlo.
Magari ti sei già innamorata di lui.
No, non può essere, non potrà mai essere così. Dio, perché è tutto così difficile! Quando sembra che abbia trovato qualcuno che mi capisce e che si lascia abbracciare liberamente, che ha una baby face assolutamente adorabile e delle guance rosse che vorresti accarezzare tutto il giorno, qualcosa si mette in mezzo.
Qualcosa di veramente grande.
Però, quando finirò il liceo e inizierò ad esplorare il mondo per fotografare i posti interessanti che ho visitato, a quel punto Jasper sarà solo un ricordo delle scuole superiori, e ci penserò con nostalgia, credendo che quell'ultimo anno sia stato uno dei più belli della mia vita. Sarò sposata, e magari avrò anche dei figli, uno stipendio regolare ed un animale domestico. Ne sono certa.
Mi avvicino alla mia scrivania per prendere il telefono. Mi siedo sulla sedia girevole e lo accendo, scorrendo le notifiche e cancellando quelle che non mi interessano. A quanto pare anche Jasper è sveglio, ha mandato un messaggio nella nostra chat, qualche minuto fa: Buongiorno, Criminale. Pronta per stasera?
Gli rispondo, con un sorriso ironico stampato in volto: Buongiorno anche a te, compagno di viaggio. Oh, certo, sto benissimo.
'Pril, replica.
Oh, Dio, quanto lo adoro quando mi chiama in questo modo. Penso che prima o poi supererà la bellezza di "Criminale", anche se devo ammettere che Jasper è molto ingegnoso con i soprannomi.
Penso che rifletterò dopo sui nomignoli di Jas. Ora non è proprio il momento. Osservo lo schermo per un tempo indefinito pigiando sulla tastiera lettere a casaccio, cercando le parole corrette da rivolgergli. Quando un'idea arriva nel mio cervello, comincio seriamente a scrivere: Cosa c'è, scusami? Non ho mai imparato a fare amicizia, non puoi pretendere che impari ad approcciarmi agli altri in due giorni.
Okay, potevi essere più delicata.
Mi passo le mani sul volto, sbuffando.
Lui lascia il visualizzato per circa dieci minuti, poi però mi arriva una notifica: April, sono serio. Cerca di essere solamente te stessa. Fai delle domande normalissime, è semplice. E, se i miei amici proveranno anche solo a dire qualcosa di negativo nei tuoi confronti, sappi che prenderò le tue difese. Sei una ragazza fantastica e non devi cambiare per loro. Sono stato chiaro?
Chiarissimo.
Spengo il telefono e continuo a lavorare con il velcro, per fare un segnalibro carino e originale.
Sopra scrivo 'We'll be a fine line' e faccio un fiocchetto incollandolo.
Poi decido cosa indossare per la serata, e opto per un vestito nero attillato e delle calze a rete.
Lascio il tutto sul letto e scendo le scale, arrivando in cucina. Lì preparo la colazione.
Prendo un tè al limone e scaldo l'acqua, per poi metterci il filtro.
Mentre bevo mangio dei biscotti con delle gocce di cioccolato preparati da mia mamma. Ripongo la tazza nel lavandino e torno in camera mia, prendendo i libri per fare i compiti. Al momento non mi sto preparando per la maturità, anzi: non sono per nulla preoccupata al riguardo.
Ho già recuperato tutti gli appunti e penso che solo a febbraio inizierò a ripassare.
Inizio con Algebra, per poi finire con Inglese e Tedesco.
Ripasso per l'interrogazione di Francese e metto in ordine la mia scrivania, buttando i pezzettini di velcro che sono avanzati nel cestino.
Non dovrai sembrare ridicola.
E se risulterai stupida e noiosa?
Jasper non ti parlerà più?
Ritornerai come agli inizi della scuola, quando non avevi alcun amico?
Evelyn, Millie e Charlotte continueranno a prenderti in giro?
Basta, per favore.
Sono esausta. È come se il mondo mi si ritorcesse sempre contro e non avessi nessuna possibilità di fermarlo.
Mi sento sopraffatta da tutti i pensieri che mi circondano, ho paura di fallire e di essere una nullità.
Le lacrime cominciano ad accumularsi sotto ai miei occhi.
Non piangere. Non. Piangere.
Prendo un respiro profondo e mi calmo.
Qualcuno bussa alla porta, e mia madre fa capolino nella stanza.
"April, alza quelle tapparelle. Sono le nove e mezza di mattina e qua è ancora buio pesto" dichiara.
Annuisco e le alzo. Mi metto un pantalone comodo e un top da corsa.
"Dove vai?" continua poi lei, mettendosi le mani sui fianchi.
"Faccio una corsa, ho bisogno di staccare un po' la mente" rispondo prendendo il mio zainetto infilando una borraccia e il mio telefono. Infilo le cuffie alle orecchie e attivo la mia playlist.
Esco dal mio appartamento e inizio a correre.
*
Oggi pomeriggio sono tornata circa alle 3. Jasper successivamente mi ha scritto informandomi che mi sarebbe venuto a prendere alle 6.
Adesso sono le 17 e venti circa, così inizio a prepararmi. Mi metto le calze a rete e infilo sopra il vestito.
Scelgo un paio di stivali alti con il tacco. Mi guardo allo specchio, pensando per la prima volta dopo tanto tempo, di essere carina.
Vado verso la scrivania e tiro fuori i trucchi, facendo una base semplice con degli ombretti neutri.
Il telefono mi suona. Rifiuto la chiamata di Jasper mentre prendo la borsa, scrivendogli che sarò sotto tra un paio di minuti.
Prendo l'ascensore e quando esco dal portoncino, lo vedo a qualche metro di distanza con il cellulare in mano.
Quando sente il tacchettio delle mie scarpe, alza lo sguardo e mi osserva, squadrandomi da capo a piedi.
Cerca di contenere lo stupore ma non ci riesce, infatti commenta: "Sei stupenda" arrossisco abbassando lo sguardo, e sorride contento.
"Ciao" lo saluto imbarazzata.
Lui mi prende la mano giocosamente e comincia a trascinarmi verso la fermata del bus.
Prendiamo il primo che si ferma e cominciamo a chiacchierare come due ragazzini.
Jasper mi dice di avvicinarmi alle porte d'uscita e così faccio. Lui mi segue.
"Siamo arrivati" mi indica un locale piccolo ma accogliente.
Entriamo ed il biondo si dirige verso un tavolo in particolare.
"Ragazzi, questa è April. April, ti presento i miei amici" tutti mi guardano curiosi, e una ragazza con i capelli color carota risponde commentando: "Si, Jasper, sappiamo chi è April. Ce ne hai parlato fin da quando la conosci" alza gli occhi al cielo.
Ridacchio divertita.
"Sono Ava" mi porge la mano alzandosi leggermente.
Tutti si presentano man mano. Sono felice di osservare una coppia molto dolce formata da Cedric, uno dei migliori amici di Jasper, e Daisy, una ragazza molto simpatica che è la più grande tra le femmine.
"Benissimo, obiettivo di oggi: ubriacarsi alla grande" mormoro chiedendo al cameriere una birra. Tutti ridono e continuiamo la cena.
Ordino una pizza margherita.
Quando arriva il cibo, noto che la pietanza supera i bordi ed è un pochino troppo grande per quanto voglia mangiare.
Magari se mangio di meno dimagrisco.
"Ti stai trovando a tuo agio?" mi chiede Natalie, una bionda con gli occhiali molto carina. Ho notato che ride sempre alle battute di Ava, e che anche la ragazza ricambia queste attenzioni.
Si piacciono.
"Si, siete tutti molto simpatici" sorrido grata che qualcuno mi faccia questa domanda.
Qualcuno mi fa alcune domande personali, e svio su quelle del mio passato. Forse dovrei raccontare a Jasper qualcosa di me, mi guardava talmente confuso...
No, non è il momento.
Sospiro, e continuo a mangiare.
Quando tutti hanno finito, un quarto della mia pizza è ancora nel piatto.
Jasper, seduto accanto a me, mi tocca una gamba, e la coscia sembra andare a fuoco al suo tocco delicato.
"Vuoi che ti aiuti a finirla?" chiede, anche se con una punta di dispiacere.
"Scusa se ti faccio preoccupare" abbasso lo sguardo, ma lui mi fa girare nella sua direzione e mi toglie i capelli da volto.
"Va tutto bene, 'Pril" sorride calorosamente. Poi prende un coltello e taglia in quattro la parte rimanente, prendendone tre.
Che amore.
Non mi merito una persona come lui.
O forse si?
*
Abbiamo passato l'ultima mezz'ora a cercare un posto consigliato da Ava che vende delle buonissime crepes. Inutile dire che non siamo ancora arrivati.
Quasi tutti i ragazzi sono ubriachi fradici.
"Sto cazzo di navigatore!" esclama Ava.
Rido a crepapelle e le dico: "Dobbiamo svoltare a destra. Mi sa che non hai un buon senso dell'orientamento" lei mi sorride a trentadue denti e continuiamo.
Arriviamo dopo un quarto d'ora preciso e ci accomodiamo ai tavolini.
"Okay" Natalie richiama l'attenzione su di sé allungando la 'o' del suo 'okay'. "Dato che vogliamo risparmiare, prenderemo solo quattro crepes. Ognuno la dividerà con qualcuno".
Sento il "Bastarda" di Gavin, che probabilmente voleva farsi una scorpacciata di crepes, ma poi la fa continuare. "Ci divideremo così: Io e Ava, Gavin e Dean, Daisy e Cedric e..." Natalie si scambia un'occhiata complice con Ava, "Jasper ed April" mi avvicino al mio migliore amico, dandogli metà dei soldi, che aggiunge ai suoi.
In qualche minuto vedo del cioccolato strabordare da un piattino e Jas avvicinarsi alla panchina dove mi sono seduta.
"Come ti stai trovando?" mi chiede curioso, cominciando a mangiare, "Tieni" mi passa la forchetta, e prendo un boccone soffice che diffonde calore nel mio corpicino minuto.
"Sono tutti molto simpatici, e credo che anche io stia simpatica loro. Sei sicuro che non sia di intralcio?" chiedo per sicurezza, con gli occhi già lucidi.
"Ne sono più che sicuro. Erano eccitati di incontrarti" butta il piatto vuoto e torna dentro alla creperia per comprare due birre.
I ragazzi cominciano a rimettersi a camminare, e noi li seguiamo.
Stappo l'Ichnusa che mi ha offerto Jasper e comincio a berne qualche sorso, sentendomi la testa più leggera, non più affollata dai pensieri oscuri di qualche ora prima.
Dean e Cedric devono sostenermi perché barcollo.
"Ehi Davies!" urla Natalie all'improvviso, mentre ci avviciniamo ad un minimarket.
"Ciao Tom!" saluta anche Dean accanto a me.
Riprendo immediatamente la lucidità e spalanco gli occhi, sorpresa.
Tom Davies? Il tuo ex? Colui che...
Si... Esatto.
"Ciao ragazzi" saluta lui con la voce grassa, tossendo. Tutti scuotono la mano sorridenti.
Lo conoscono?
Anche Jasper sorride, sembra felice di vederlo.
"Cosa fate?" proprio quest'ultimo risponde, "Siamo andati a mangiare una pizza, e oggi c'è un'ospite speciale" dice Jasper, e si volta verso di me.
Oh, no.
Faccio un sorrisetto, il corpo che trema.
Thomas si avvicina a me, squadrandomi. Essendo al buio, non subito mi riconosce.
Però, poi, la sua bocca si apre in un sorriso enorme.
"April Jones! Che piacere rivederti" mente, come se non ci vedessimo da tanto tempo, "Sei carina stasera. Non ti truccavi tanto qualche anno fa. Volevi fare colpo?" indica tutti i ragazzi, che ci guardano.
Ha toccato il tuo anello debole.
Tom ha sempre saputo di questa mia preoccupazione di piacere agli altri, e ha deciso di usarla nel momento peggiore.
Ti stavi trovando così bene...
"Ciao...Tom" deglutisco, e lui sembra contento di vedermi in difficoltà, "Ragazzi... Io..." giocherello con le dita, "Penso che... Andrò a prendermi una bottiglia d'acqua" tutti mi guardano straniti, Jasper mi fissa, "Sapete... L'alcool fa male" cerco di sorridere ma esce solo una smorfia, "Andrò ai... Distributori" balbetto e con le gambe molli mi allontano alla ricerca di un posto sicuro.
Jasper mi tocca un braccio e con una faccia preoccupata mi chiede se sto bene.
Risposto che è tutto a posto.
I tacchi cominciano a farmi male ma tengo duro e cammino fino a un vicolo non tanto lontano dal punto in cui si sono riuniti tutti.
Non riuscendo a resistere, scoppio in lacrime.
Perché proprio adesso?
Perché ha svelato il segreto che sapevano solo lui e Jasper agli altri?
Che figura farò adesso?
Sembrerò in cerca di attenzioni?
Il suono dei sassolini nella strada che si muovono mi distrae e alzo lo sguardo, con il mascara colato.
Jasper mi guarda con gli occhi lucidi.
Non lui, per favore.
"Jas..." sussurro con voce roca, cercando di asciugarmi le lacrime, "Cazzo. Perché sei venuto? Ti avevo detto che andava tutto bene" lo supplico, le mani tremanti.
" 'Pril" pronuncia il mio nome, e cerca di guardarmi negli occhi, abbassandosi alla mia altezza, "A quanto pare non era così" già con gli occhi rossi, scoppio nuovamente in un pianto disperato.
Lui si siede per terra e mi prende in braccio, mettendomi sulle sue gambe. Respiro a fatica, "April. Cazzo. Guardami" provo a vedere il suo viso ma la vista me lo impedisce.
Le lacrime scendono sul mio volto, "'Pril, respira" mi sento il corpo leggero e il cervello in pappa.
Non svenire. Non. Svenire.
Jasper tira fuori freneticamente il tasto e ferma il tempo.
"Resta con me" scandisce bene le parole, in modo che le senta. Provo ad inspirare, ma non riesco a fermare il mio cuore impazzito.
Jasper mi abbraccia e sussurra: "Ehi. Fermati" rimango immobile. Mi asciuga con i pollici le guance. "Inspira" inalo l'aria, "Espira" butto tutto fuori.
Inizio, lentamente, a calmarmi.
"Raccontami cosa ti ha fatto quel testa di cazzo per farti ridurre così".
Prendo un respiro profondo.
"Io... Sono stata adottata" rivelo, e la sua bocca si spalanca in una piccola <<O>>, "Quelli che hai conosciuto non sono i miei genitori biologici. Loro... Sono morti in un incidente stradale. Un camion è andato a sbattere contro la nostra auto e si è incendiata".
Gli occhi lucidi tradiscono la sicurezza con cui parlo.
"Abbiamo urlato. I miei erano bloccati, non c'era speranza per loro. Ma io ero piccola, Jas, avevo cinque anni. Non potevano dirlo. Hanno chiamato i pompieri. Tutt'ora mi rimangono pochi ricordi di loro, oltre al grande patrimonio che mi hanno lasciato".
Jasper sembra confuso: "E... In tutto questo cosa c'entra Tom?".
Tossisco.
"La sua famiglia, a quanto pare, era in debito con la mia. Per lo meno, è quello che ho capito quando mi sono messa insieme a Tom qualche anno fa. Per eliminare il debito, suo padre ha guidato quel camion. Però, poi, sono rimasta io, e quando suo padre è morto in carcere, il compito è passato a Tom. Ha già provato a completarlo" ho un brivido, ripensando a quella mattina a scuola.
Jasper resta in silenzio.
"Merda, April, è un maniaco. Hai già provato a denunciarlo?" chiede dopo averci pensato un po'.
"No, io... Ho paura delle conseguenze. Ho paura che mi faccia del male" qualche lacrima scende al mio controllo.
"Ehi, so che è dura" sussurra, "Lo faremo insieme. Ora ci sono io. Non permetterò né a lui né a nessun altro di farti del male" sorrido.
Ci alziamo e mi prende la mano, per infondermi calore e coraggio. Torniamo verso i nostri amici, e guardo in continuazione le nostre dita.
Sei. Cotta.
No.
"Ehi, ragazzi" dice Jasper, "Accompagno 'Pril a casa. L'alcool le sta facendo un po' troppo male" tutti ci salutano.
"Ehi, April" urla Daisy, "Usciamo qualche altra volta insieme. Mi ha fatta piacere la tua compagnia" annuisco tirando su il pollice e ci allontaniamo.
Prendiamo il primo autobus e ci fermiamo davanti a casa mia.
Io e Jasper ci salutiamo.
Salgo le scale pensando a quanto sia speciale per me.
Story Extra.
Ava
Dopo che abbiamo incontrato Tom, April è scappata via. Mi sa che hanno qualche problema da risolvere.
Jas, ovviamente, l'ha seguita. Penso che quei due siano fatti per stare insieme; ritengo che Jasper meriti una ragazza fantastica come lei.
Mi avvicino alla mia ragazza fantastica. Prendo il braccio di Natalie e la trascino vero un vicolo illuminato da una luce soffusa.
"Ava" pronuncia il mio nome in tono di avvertenza. Perché sa che se cominciamo non finiamo più.
"Nat, non ce la faccio più" le prendo il viso e la bacio con foga, pretendendo un contatto che ricambia con piacere.
Sono innamorata di lei. Lei è innamorata di me. Basta segreti.
Lei, però, si stacca improvvisamente e sussurra: "Avs, lo sai che non possiamo" provo a protestare inutilmente, "Scusami" mi interrompe e torna nella piazzetta in cui ci siamo fermati, e resto impalata a osservarla con la schiena dritta sul muro.
{spazio autrice: ciao a tutti! oggi capitolo pienissimo ma spero che sia valsa la pena dedicare qualche minuto a leggerlo. fatemi sapere come vi sentite (Elena è il tuo sfogatoio) e ci vediamo a capodanno con clc!💜}
Bạn đang đọc truyện trên: truyentop.pro