Capitolo 13

Non gli aveva ricambiato il follow.

Certo, poteva anche non aver ancora aperto Instagram, ma gli pareva improbabile.

Probabilmente lo stava solo ignorando.

Non aveva semplicemente nessuna intenzione di ricambiare il follow.

Il che era una gran seccatura.

Almeno per Jongho. E anche per Mingi, al quale Jongho stava decisamente rompendo le palle.

-Quando lo vedo, gli do uno spintone che lo mando in strada- mugugnò ingozzandosi a più non posso di caramelle rosa e gommose.

-Non sarebbe una mossa intelligente. Potresti spezzarlo in due non appena lo tocchi.- ribatté Mingi mentre, con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro, guardava il cellulare. -Sembra un ragazzo così fragile.-

-E' proprio quello, il mio obbiettivo.- mugugnò l'altro lanciando il sacchetto delle caramelle già vuoto nel cestino della spazzatura di fianco al quale stavano passando.

-Te la prendi troppo.-

-Lo so.-

-E allora smettila. Semplicemente non avrà ancora aperto Instagram.-

-Altamente improbabile. E poi, se non ha ancora aperto Instagram, che sta facendo?!-

-Fangirlando su di te, sicuro.

-Comunque ora calmati, oppure ti faccio sparire in una fogna.

-Puoi sempre andargli a parlare a scuola, se ci tieni così tanto.-

-Ma che crepi da solo!

-Che cosa devo fare io, più che seguirlo su Instagram?!- borbottò Jongho, dando calci all'aria, estremamente frustrato.

Mingi alzò gli occhi dal cellulare e se lo rimise in tasca.

-Sai? Ti preferivo quando eri ossessionato dalle caramelle rosa e gommose.

-Eri molto meno fastidioso.- commentò.

-Io sono ancora ossessionato dalle caramelle rosa e gommose!-

-E da Yeosang.-

-Purtroppo.-

-Sarebbe anche un'ossessione più sana di quella per le caramelle rosa e gommose. Se solo tu ti ossessionassi nella maniera giusta.-

-Mi stai veramente dicendo che c'è un modo giusto di ossessionarsi?!- chiese incredulo Jongho.

-Sei sordo o cosa?! È esattamente quello che ti ho appena detto!-

-Senti, torna a chattare con il tuo lampione e lasciami deprimermi da solo.- sbuffò il ragazzo marciando spedito verso la propria classe mentre Mingi tirava di nuovo fuori il cellulare e si metteva di nuovo a parlare di sicuro con Yunho.

Il che, a ben pensarci, era decisamente ridicolo, dal momento che, probabilmente, il ragazzo era ad un paio di corridoi di distanza e gli sarebbe bastato affacciarsi all'angolo per vederlo.

Ma ai cervelli di certa gente c'erano dei limiti.

Per esempio al suo. E a quello di Mingi, ovviamente.

Il che dimostrava come decisamente non fossero le caramelle rosa e gommose a far diventare scemi i ragazzi.

Il che, ovviamente, non voleva certo dire che i ragazzi che mangiavano caramelle gommose ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, fossero necessariamente intelligenti.

Perché, ovviamente, se Yunho era a due corridoi di distanza, molto probabilmente c'era anche Yeosang.

E Jongho lo sapeva.

E non aveva nessuna intenzione di andarlo a salutare. E nemmeno di andare a tirargli una leggera botticella nel costato e spezzargli tutte le ossa.

"Se solo ricambiasse il follow... Perché non lo fa? Qual'è il suo problema?" pensava fra sé e sé.

Eppure era abbastanza sicuro di piacergli...

molto sicuro, in verità.

Ma era ancora più sicuro che Yeosang piaceva a lui.

Gli piaceva talmente tanto che ci aveva impiegato praticamente due ore a rendersi conto che non aveva le sue amate e assolutamente indispensabili allo scarso funzionamento del suo scarso cervello caramelle rosa e gommose con sé.

Talmente tanto che non era neanche riuscito a distogliere gli occhi da lui neppure un momento.

Che si era sforzato di sentire ogni singola parola che usciva dalle sue labbra assolutamente perfette nonostante la musica fosse praticamente assordante. Anzi, decisamente assordante. Tanto che, quando, per andare al supermercato a prendere le fondamentali caramelle rosa e gommose, erano usciti dal locale, gli si erano tappate le orecchie.

Lui e Mingi non avevano mai frequentato posti del genere, preferendo in genere trascorrere il loro tempo nel parco giochi fuori da casa di Mingi mentre mangiavano e ripetevano le formule matematiche, consapevoli che se le sarebbero dimenticate tutte entro la verifica.

Yeosang invece sembrava trovarsi perfettamente a sua agio e, da quanto aveva detto, sembrava che Hongjoong li trascinasse in locali del genere da ormai anni.

Jongho non era affatto sicuro che fosse il suo genere di posto, ma fino a che ci avesse trovato Yeosang non avrebbe avuto proprio nulla di cui lamentarsi.

Quel cretino di Yeosang che non lo aveva seguito su Instagram.

E perché poi, dopo che il giorno prima aveva praticamente insistito per parlare con lui, mentre lui avrebbe voluto solo darsela a gambe per smetterla di sentirsi single in mezzo a tutta quella gente che flirtava spudoratamente come se non ci fosse un domani.

Ma una volta che quella Deiji, con espressione estremante infastidita perché le era stato sottratto il cellulare, si era allontanata per andare a cercare qualcosa da mangiare, loro erano rimasti da soli, sempre che da soli si potessero definire in mezzo a decine, forse centinaia di persone.

E Yeosang si era messo a parlargli.

E lui l'aveva trovato talmente irresistibilmente simpatico che era riuscito addirittura a tirare fuori qualche fra non eccessivamente impacciata e alla fine si erano ritrovati a ridere e scherzare assieme.

E quando Yeosang gli aveva preso la mano per portarlo fuori e andare a prendere le caramelle rosa e gommose, il ragazzo si era sentito le budella andare letteralmente a fuoco.

Forse era per via dello stomaco vuoto ma, non sapeva perché, ne aveva qualche dubbio.

Sicuramente era quello che la gente chiamava "innamoramento".

Certo che avrebbero potuto farlo più piacevole, l'innamoramento.

Che bisogno c'era che ti andassero a fuoco le budella ogni volta che ti piaceva qualcuno? Oppure che un esercito di palline rimbalzine impazzite o caramelle rosa e gommose che ballavano la Macarena prendessero dimora nel tuo stomaco e iniziassero a fare party scatenati?

Avrebbe voluto parlarne con Mingi, ma il suo amico era palesemente molto preso dagli affari propri, e, onestamente, non se la sentiva di dargli torto.

Insomma, non ci voleva un genio per capire che Jeong Yunho era più allettante delle fiamme, delle caramelle rosa e gommose e delle palline rimbalzine nelle budella.

Jongho passò tutta la mattinata a fare finta di cercare di concentrarsi sulle lezioni e imprecando mentalmente contro quel dannato Kang Yeosang, che si permetteva di sedurlo, perché indubbiamente lo aveva sedotto, per quanto la sola parola potesse dargli fastidio, e per quanto l'idea e il concetto gli dessero doppiamente fastidio, e poi non gli ricambiava il follow su Instagram.

Per fare certe cose bisognava essere proprio bastardi.

Se avesse potuto, lo avrebbe impiastricciato a morte nelle caramelle rosa e gommose.

Anche se, a ben pensarci, sarebbe stato uno spreco.

Caramelle rosa e gommose.

Ecco quello che gli serviva.

Caramelle rosa e gommose. Interi container di caramelle rosa e gommose. Il suo unico e vero amore. E che se ne andassero all'inferno Kang Yeosang e la sua innegabilmente assoluta perfezione. Con amore.

Dopo scuola, mentre Mingi raggiungeva Yunho e il suo gruppo di amici, Jongho si diresse al supermercato più vicino per prendere delle caramelle rosa e gommose e annegare in esse il suo dispiacere invece di Yeosang.

Consapevolissimo di starsi comportando in maniera stupidamente tragicomica per un follow non ricambiato su Instagram, si diresse a memoria verso la corsia dei dolci, in fondo, dove c'erano le caramelle gommose.

Constatato, non senza un certo fastidio, che era rimasta una sola confezione di quelle rosa, allungò una mano per prenderle.

E, manco a farlo apposta, qualcun altro allungò la mano nello stesso momento e i due si ritrovarono a stringere il sacchetto.

"Ci mancava solo questa." pensò Jongho, seccato.

Ci mancava che decidesse di dare un colpetto nelle costole a qualcuno.

-Tu?!- gridarono subito dopo all'unisono lui e Yeosang, girandosi uno verso l'altro e lasciando cadere a terra le caramelle per la sorpresa.

Rimasero in silenzio per un paio di secondi, fissandosi.

-Okay, allora io...- fece poi Yeosang chinandosi per recuperare le caramelle.

-Ma va' te che individuo! Prima mi ruba il cuore, e poi pure le caramelle.- brontolò Jongho, senza rendersi conto di averlo detto ad alta voce.

-Cosa?!- esclamò l'altro, raddrizzandosi, scioccato.

-niente!- sibilò il minore, realizzando quello che aveva appena detto e arrossendo violentemente.

-Comunque ho visto che mi hai seguito su Instagram... Solo che un lampione mi ha fatto rompere il cellulare.- disse poi Yeosang, innervosendosi al solo pensiero.

-Vabbè, andiamo?- chiese subito dopo indicando le casse con un gesto della testa.

-Andiamo?- ripeté Jongho, perplesso. -Sei venuto solo per prendere delle caramelle?-

-Sì. Volevo portartele domani prima di scuola.- rispose Yeosang, arrossendo violentemente.

-Che cos'è questa, una dichiarazione d'amore?- chiese Jongho, apparentemente tranquillissimo, mentre in realtà gli stava per implodere il cuore.

-Più o meno, credo.-

-Oh, be', allora, nel caso, ti amo anche io.-

Nella corsia di fianco si sentì uno scoppio di grida e l'istante successivo Seonghwa corse via mentre Deiji e Wooyoung lo inseguivano con una stecca di cioccolato alla menta in mano.

-Cioccolato alla menta, Park Seonghwa! Cioccolato alla menta!-


FINE


No raga...

Ve l'avevo detto che questo sarebbe stato l'ultimo capitolo?

Eh, be', perché lo è.

Seonghwa: E per fortuna!

Vabbè, spero che vi sia piaciuta questa storiella.

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