Capitolo 3

Alle sei in punto il signor... risalì in studio, mise un altro ceppo di legna nel camino, si diresse al tavolo e...

Si rese conto di non avere più fogli da pittura.

-Oh, all'Inferno!- esclamò.

L'unico negozio che vendeva la precisa carta che aveva bisogno lui si trovava dall'altra parte della città e chiudeva alle sei e quarantacinque minuti in punto.

Il signor... uscì di corsa in strada, chiuse la porta a doppia mandata per puro automatismo, rischiò di spaccarsi l'osso del collo scivolando sullo strato di ghiaccio che aveva ricoperto il marciapiede affollato per l'ora di punta, saltò su un taxi prenotato da una famiglia di ricchi turisti con la scusa di essere un supereroe all'inseguimento di un criminale, a destinazione saltò giù dal taxi lasciando al tassista la somma doppia di quanto dovuto, entrò in scivolata sotto la saracinesca del negozio ormai in chiusura e finalmente ottenne la sua speciale carta da pittura.

Sene tornò a casa a piedi con molta più calma e a quel punto dovette riaccendere il camino e cucinarsi la cena.

Quando finalmente ricopiò lo schizzo sulla carta speciale da pittura e iniziò a pitturarlo di varie tonalità di bianco, dal più panna al più gelido color ghiaccio, e di rosso, dal più innocente colore del velluto rosso fino al colore cruento del sangue, era ormai mezzanotte.

Dal momento in cui aveva iniziato a mescolare i colori sulla tavolozza, il signor... quasi non si fermò più fino a che non ebbe finito completamente il dipinto, dimenticandosi più volte del camino, ma ricordandosene sempre in tempo sentendo la temperatura che calava.

Alle cinque e trenta di mattina, finalmente posò la tavolozza sul tavolo e fece un passo indietro per ammirare il suo capolavoro sul cavalletto.

Era effettivamente un capolavoro e l'artista aveva tutto il diritto di esserne fiero.

Forse con appena appena un tocco di Gericault, ma comunque un capolavoro.

Anche se effettivamente abbastanza cruento.

In ogni caso la famiglia di orsi bianchi era venuta bene. E anche il suolo ghiacciato e il cielo pallidissimo in lontananza.

Per non parlare del cadavere.

Il signor... fissò con soddisfazione Babbo Natale sbranato da una famiglia di orsi polari.

Sì, non c'era che dire.

Era stata decisamente una trovata geniale.

La gente si sarebbe scandalizzata a non finire e la cartolina sarebbe andata a ruba.

E l'immagine della morte della vecchia matusa finalmente tolta dai piedi avrebbe ammiccato satiricamente da ogni credenza in ogni casa nel raggio di cinquanta chilometri e forse di più.

-Un'opera d'arte senza pari.- decretò l'uomo sbadigliando.

In ogni caso erano le cinque quaranta, quasi ora di alzarsi.

Il signor... lavò accuratamente i pennelli e la tavolozza e se ne andò a dormire.

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