How am I in Hell
Riapro gli occhi per vedere la città di prima: grattacieli alti con delle insegne alle volte tranquille e alle volte altamente dissocianti, come "Porn Studios" e "Hoes To Fuck Tonight and Always", da cui decido immediatamente di prendere le distanze, dal momento che ora non voglio avere esperienze di questo tipo...
Decido di continuare a camminare fino a quando non mi ritrovo ad osservare un tizio abbastanza basso, pallido, con un cilindro e degli abiti eleganti bianchi.
Mi sta guardando e io lo squadro dall'alto in basso.
<<Piacere di conoscerti, ti stavo aspettando. Tu devi essere la nuova Overlord... Piacere, io sono Lucifero. Tu?>> mi chiede, sorridendo in modo più naturale di quell'angelo di poco fa.
<<Io sono...>>
Ci penso.
Leah Clawthorn non esiste più, è morta con il suo corpo nella vita terrena che ha perso.
E... be', lei non è destinata a tornare nel mondo dei vivi, dato che d'ora in poi è confinata qui.
<<Irony Anarkhis.>>
Lucifero, se si chiama davvero così (perché non dovrebbe, se è letteralmente lui che dirige i giochi all'inferno?!), sorride e fa apparire uno specchio, per poi accarezzare un'anatra che tiene vicino a lui.
Mi osservo attentamente: ho i capelli blu lunghi fino alle spalle con un ciuffo sul davanti, tra questi spunta un paio di corna nere. La mia pelle e i miei occhi sono grigi, sono alta un metro e novanta (credo) e ho mantenuto praticamente tutto quello che avevo nella vita terrena. Indosso una canottiera nera le cui spalline sono sostitute da quelle di un'armatura del medesimo colore e dei pantaloni neri che sembrano molto elastici e deformabili, come la parte sopra. Mi domando perché. Momentaneamente indosso anche degli stivali.
<<So anche per quale causa sei morta e... Ma che cazzo, siamo seri?! Comunque sia, adesso sei un'Overlord, come ho detto, e puoi controllare a tuo piacimento l'elettricità di Pentagram City, che è appunto la città dove ci troviamo adesso... E siamo all'inferno, se non si fosse capito>> spiega.
<<Capito, grazie!>> rispondo, sorridendo.
Inizio davvero a pensare che forse sarebbe stato meglio se me ne fossi stata zitta e fossi rimasta in paradiso, mi sento troppo buona per questo...
Luci accarezza ancora la papera e inizia a dire moine come noi umani siamo soliti fare con i nostri animali domestici e lo osservo, divertita.
<<Ah... Eh, puoi andare. L'uscita è per di là>> spiega, indicandomi una porta dietro di me che ovviamente non avevo nemmeno notato.
Ringrazio nuovamente ed esco, per ritrovarmi davanti al paesaggio che avevo visto pochi minuti fa.
Inizio a camminare fino a quando non vado quasi a sbattere contro a un demone che non mi sembra molto benintenzionato.
Si gira verso di me: ha la pelle blu, gli occhi rosa, indossa degli occhiali a forma di cuore del medesimo colore e scopre un sorriso di denti affilati della stessa tonalità, diversificati dal complesso generale solo da un dente d'oro. Indossa una giacca rosa con una pelliccia bianca tempestata di cuori e dai sue due metri e qualcosa di altezza mi sta osservando dall'alto.
<<Chi sei?>> mi chiede.
Sento i brividi lungo la schiena, ma faccio finta di niente.
<<Il mio nome è Irony Anarkhis, e sono un'Overlord appena arrivata all'inferno>> spiego, senza andare troppo nel dettaglio.
<<Piacere mio, il mio nome è Valentino e anche io sono un Overlord... Che coincidenza, siamo così simili...>>
Bro, ma ci vedi?
Almeno, io non sembro una dannata pervertita!
O forse sì?
<<In qualche oscuro modo, sì>> rispondo, ridendo nervosamente.
<<Senti, e se... Se volessi, che so, avere dei comfort nella tua vita all'inferno da questo momento in poi....che ne dici di stringere un accordo, tesoro? In questo modo sarai legata a me, però ne trarrai sicuramente vantaggio!>> dice. Si ferma, si abbassa verso di me e libera del fumo rosso che stava inspirando dalla sigaretta poco fa. <<Che ne pensi?>>
<<Fantastico>> rispondo, con un sorriso forzato, cercando di distogliere lo sguardo per non incrociare il suo. <<Potrei considerare l'offerta, ma, sai... Non ne sono propriamente sicura...>> rispondo.
<<Ah, no? E perché no?>> chiede, avvicinandosi ancora di più.
<<Perché, io, uhm...>>
Vengo interrotta da un altro demone, che ha le corna da cervo nere, i capelli per metà rossi e per metà neri, che come me ha la pelle grigia. Indossa un completo rosso e regge un microfono dello stesso colore. È alto sul metro e novanta e sta sorridendo a trentadue denti.
<<Valentino, che piacere!>> esclama, dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
<<Alastor, quanto tempo... Ci siamo visti giusto ieri...>> ribatte l'altro, lanciandogli uno sguardo di sfida.
<<Che stai facendo qui?>> chiede il suddetto Alastor, che, se posso dire, è davvero un bonazzo. Okay, Irony, ti devi calmare, non puoi pensare queste cose quando l'hai appena visto e lo conosci sì e no da 30 secondi...
...31.
<<Sto parlando con questa ragazza, mi sembrava in difficoltà, in più è appena arrivata qui e sto cercando di aiutarla...>>
<<Sicuramente, ora però viene con me.>>
Detto ciò, Alastor mi afferra per il braccio e mi trascina via senza nemmeno guardarmi in faccia.
Quando siamo lontani da Valentino, decide che è il caso di fermarsi ed è solo allora che mi osserva attentamente, mollando la presa e trafiggendomi con lo sguardo.
<<Ebbene, cosa abbiamo qui?>> chiede.
Inizio a raccontargli tutta la storia di come sono arrivata qui e che cos'è successo, e lui ascolta, incantato.
<<Dunque, Irony, non hai un posto dove stare e sei appena arrivata qui? Ho quello che fa al caso tuo, non ti preoccupare: andremo all'Hazbin Hotel! Vedrai, lì c'è da divertirsi!>> e detto ciò scoppia a ridere.
Riprendiamo a camminare verso il suddetto Hotel.
Da qui potete dedurre come è iniziato il mio odio per Valentino ed la mia opinione strana su quel cervo cannibale che ha dato tanti problemi all'inferno... Come dice lui, restate sintonizzati per non perdere nuovi update!
spazio autore
ciaoooo! Che mi dite? Come va? Piaciuto il capitolo? Scusate se è uscito solo oggi ma ho avuto tanto da fare e poca ispirazione....
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