How I made my first important deal

Come in tutti i momenti di noia, oppure in quegli attimi in cui ho bisogno di staccare la spina dal lavoro e da tutti gli impegni che prendo regolarmente, mi trovo nella hall dell'Hotel, affiancata da Alastor da un lato e da Velvette dall'altro, seduta su un divano.

Angel, invece, si è piazzato su una poltrona e sta chattando compulsivamente con qualcuno, probabilmente Cherri Bomb, a giudicare dalle reazioni che sta avendo.

<<Nerd Bitch, dovrebbe essere ora del telegiornale adesso... ho sentito che devono fare un servizio speciale sul prossimo sterminio e potrebbe essere importante>> comunica Velvette.

<<Capisco>> rispondo. Al che punto un dito contro la televisione, facendo scaturire una scarica di corrente elettrica che la accende di colpo, direttamente sul canale 666.

<<Ecco Katie Killjoy, quell'omofoba...>> commenta Vaggie, sedendosi per terra, proprio davanti a me.

Non ha tutti i torti: d'altra parte, quando ha intervistato me in uno dei suoi servizi, ha dichiarato davanti a tutta Pentagram City - dove, fidatevi, di gente come me ce n'è quasi quanta gli altri - che lei "non tocca i gay".

<<Rilassati, se tutto va bene verrà trafitta dalle armi angeliche durante il prossimo sterminio>> rispondo, come per rassicurarla. Cosa che, evidentemente, non riesco a fare.

<<Troppo facile, per te, dire queste cose, dal momento che gli Overlord sono esonerati dal rischio di morire che assale il resto dell'Inferno ogni anno!>> ribatte l'altra, guardandomi peggio del solito e distogliendo lo sguardo subito dopo.

La giornalista, seguita come al solito dal suo collega Tom Trench, inizia a esporre le ultime novità.

<<Buonasera a tutti e bentrovati al nostro solito programma, come al solito diretto da Katie Killjoy e Tom Trench!>> esclama la donna, sorridendo come al solito e risvegliando quello che mi piace molto chiamare "istinto omicida".

<<Oggi siamo qui per annunciarvi, per la nostra felicità, una decisione presa nell'immediato da Adam, il capo del Paradiso: se prima mancavano otto mesi allo sterminio, sai quanti ne mancano adesso, Tom?>> chiede la giornalista al suo collega.

Fino a qualche attimo fa era perso tra i suoi pensieri, così si ricompone e risponde alla domanda della Killjoy: <<Ha deciso di spostare il prossimo sterminio tra quattro mesi esatti a partire da oggi, se non ricordo male. E la causa è una Overlord di Pentagram City, di cui attualmente non ricordo il nome...>>

<<Duh! Sei sempre il solito!>>

Detto ciò, la bionda gli molla una sberla bella potente, che avrebbe potuto far cadere la maschera indossata dal giornalista se solo fosse stata un attimo più carica.

<<La Overlord di cui il mio carissimo collega non ricordava il nome è Irony Anarkhis, che è arrivata qui da poco e che ha deciso di combinare casini inutilmente sin da subito! Alcune informazioni su di lei: è bisessuale...>>

Dopo essersi triggerata, Katie Killjoy inizia a elencare una serie di informazioni altrettanto inutili su di me, e che tutti a Pentagram City e probabilmente anche oltre conoscono già.

Tenere la bocca chiusa, a quanto pare, è qualcosa che per lei risulta troppo difficile da fare.

Spengo la televisione agitando un dito e sbatto la testa contro lo schienale del divano, quindi chiudo gli occhi e cerco di distogliere il pensiero da quello che ho appena sentito.

Mi odieranno ancora di più per questo.

Non oso immaginare che cosa mi scriveranno quei bastardi su Voxtagram, ma saranno cose del tipo "Anarkhis sta cadendo sempre più in basso", "Anarkhis ci vuole morti e noi vogliamo che schiatti prima lei", "È finalmente giunto il momento che lei riceva quello che si merita" e altri commenti di gente stronza di questo tipo.

Ma ormai sono all'ordine del giorno, quindi sono più che abituata.

Certo, non nego ovviamente che la cosa mi dà un po' fastidio... CHI CAZZO VI CREDETE DI ESSERE PER PENSARE DI POTER DARE FASTIDIO A UNA OVERLORD, EH, STRONZI?

Non ho davvero parole in merito: è risaputo che gli Overlord sono le ultime persone a Pentagram City a cui bisogna mancare di rispetto... e poi arriva questa gente, che dovrebbe provare a interrogarsi sul concetto sopra citato.

<<Be', che dire, adesso le cose inizieranno solo a peggiorare fino a quando non si sentirà più parlare di me, dato che mi trafiggeranno con le armi angeliche...>> commento, mentre già iniziano ad arrivarmi minacce di morte su Voxtagram a cui non mi interessa rispondere.

Non farei altro se non aumentare l'odio e dargli importanza, ma in realtà non potrebbe fregarmene di meno di questa gente.

<<Sai che gli Overlord sono esonerati dagli stermini, vero?>> mi chiede Alastor.

Sposto lo sguardo nella sua direzione.

<<Cosa... come... davvero?>>

<<Sì, carissima, sì! Avrai solo qualche minaccia di morte in più da parte di quelle persone che non voglio assolutamente assassinare mentre trasmetto le loro urla nel mio podcast, però sarai ancora viva!>>

Sorrido di fronte alla frase del demone della radio, nonostante le distorsioni che ha fatto mentre parlava di urla e omicidi mi hanno messx un po' a disagio, però non lo do a vedere.

Non voglio ascoltare un altro discorso filosofico sui sorrisi, perché ora mi sembra il momento meno adeguato per questo genere di cose.

Mi chiama immediatamente un numero privato, anche se Velvette sembra aver capito a chi appartenga.

Fa per fermarmi, ma io sono più veloce e corro fuori dall'Hotel per evitare di dare fastidio a qualcuno.

<<Pronto?>> chiedo.

<<Grazie, Anarkhis, di essere stata così gentile da anticipare lo sterminio! Davvero, non avevi nulla di meglio da fare, mh?>>

Ovviamente avrebbe dovuto chiamarmi quel coglione di merda, per farmi dei ragionamenti ancora più di merda come questo e per darmi la colpa per qualunque cosa...

<<E tu non hai niente di meglio da fare se non andare ad infastidire la gente il lunedì mattina, eh, Vox? Tornatene dal tuo Valentino, che ti aspetta, su!>> ribatto, con una punta di sarcasmo nel mio tono di voce.

<<No, lui può aspettare. Ho una cosa molto più importante di cui dovrei discutere apertamente con te. Puoi venire alla torre delle 3V oggi alle quattro? Manderò Kane a prenderti.>>

Ci rifletto.

Deve essere sicuramente accaduto qualcosa, e voglio assolutamente scoprire cosa.

<<D'accordo, mandami pure il mio fedelissimo Kane a prendermi, così gli alzo lo stipendio di questo mese. Ci vediamo dopo, razza di schermo ambulante. Muori il prima possibile, non mi mancherai!>> dico, e dopodiché chiudo la chiamata.

È fisicamente impossibile che uno come lui muoia o venga assassinato da qualche demone ribelle, quindi non attaccatemi a caso.

Rientro in Hotel e subito Alastor mi domanda come è andata la chiamata, o qualunque altra cosa stessi facendo là fuori.

Onestamente non credo che reagirebbe bene se sapesse che Vox mi ha chiamatx per minacciarmi, perciò non gli dico niente.

Anche perché, si sa, quel nome risveglia in lui il famigerato "istinto omicida" che è meglio saper controllare... soprattutto per lui...

<<Molto bene, tranquillo. Nulla di cui preoccuparti. Solo che oggi alle quattro avrò da fare, tutto qua>> rispondo, cercando di non destare sospetti in nessuno dei due.

Nel frattempo, Angel Dust ha appoggiato il telefono sul pavimento e si è messo a fissare il soffitto - davvero un soggetto interessante, il soffitto - in attesa che io tornassi indietro, perché probabilmente deve chiedermi qualcosa e per questo motivo sto iniziando a spaventarmi.

<<Ah! Eccoti qua!>> esclama, non appena si rende conto che sono entrata nella hall.

<<Sì... ehm, tenendo conto che sono entrata cinque minuti fa... comunque, ti serve una mano con qualcosa? Un piede, forse?>> gli chiedo, senza ridere per l'ultima cosa che ho detto e che risulta essere un po'strana per lui.

<<Un piede?>> dice, alzando un sopracciglio.

<<Sì... hai presente, no? Le mani, i piedi, le gambe di cui ti vanti, la capacità polmonare...>>

Gli serve un minuto abbondante per realizzare che stavo facendo una battuta, e dopodiché scoppia a ridere.

<<Giusto, giusto. Ci sai fare con queste cose>> commenta, ancora ridacchiando. <<Senti, ti volevo chiedere se, prima di quell'impegno che ti sei presa alle quattro, potresti venire al lavoro con me?>>
Oh, Gesù.

(P.S.: Si può ancora dire una cosa del genere se sono all'Inferno? Che non succeda come quando sono morta, per carità...)

<<E... per quale motivo? Valentino ha deciso di assumermi?>> scherzo, anche se so che probabilmente la ragione non sarà quella.

Capisco che quella falena dalle notevoli capacità logiche odia Vox a tal punto e che la stessa cosa vale anche per la sottoscrittx, però credo che per migliorare e semplificare la mia vita da mortx sia disposto a fare una cosa del genere.

Signori, signore e non binary hoes, a parte l'ultima affermazione era tutta ironia.

In caso non si fosse capito, lo puntualizzerò comunque.

<<No, altroché! Non credo che arriverebbe a farti una cosa del genere!>> afferma Angel Dust.

Questo lo dici tu...

<<E allora perché devo venire in quel postaccio? Con la sua stella di punta?>> indago, scandendo molto bene le parole "stella", "di" e "punta".

<<Perché oggi iniziano le riprese del mio prossimo film, e ho bisogno di una mano con il trucco! Purtroppo il tizio che si occupa di queste cose si è slogato il polso e rimarrà inattivo per un po'. Ho pensato che, siccome sei una cosplayer, te ne intendi di queste cose e che quindi mi puoi aiutare>> spiega il ragno, controllando sul display del cellulare che ore sono attualmente.

Spalanco appena gli occhi, sorpresa.

Mi ha appena chiesto di aiutarlo, oppure mi sono semplicemente immaginata tutto?

<<Ma... senti, e se Valentino dovesse scoprirmi? Cosa gli dirai?>>

<<Colpo Di Fulmine, cara, non ci scoprirà per il semplice fatto che Valentino oggi entra più tardi rispetto al solito, sai?>> spiega, alzandosi dal divano ed iniziando a girarmi attorno.

Infine, mi mette due braccia attorno alle spalle e le restanti le posiziona in modo tale da avere le mani rimanenti appoggiate sul fianco sinistro.

<<Ehm... va bene, allora, non vedo perché no...>> dico, chiaramente messa a disagio dal modo in cui si sta comportando.

Però rimango in silenzio e lo lascio fare, perché credo che conosca molto bene i miei confini personali.

<<YES!!>> esclama, e poi mi abbraccia, felicissimo.

Sorrido e lo guardo, mentre inizia a parlare della trama del film che deve girare.

Raggiungiamo gli Studios, stranamente quasi vuoti, fatta eccezione per alcuni IMP e peccatori che stanno montando la scenografia o aggiustando le luci, e nessuno sembra davvero accorgersi di me ed Angel.

<<Strano che non ci abbiano visti, eh?>> osservo, mentre noto con la coda dell'occhio del fumo rosso che si sta avvicinando a noi.

L'altro non sembra accorgersene e continua ad arrivare. Si ferma solo quando raggiunge la porta del suo camerino. Al che, mi chiede di girarmi perché deve infilare il costume di scena.

Rimango a fissare una parete - che bella la parete! - per qualche minuto, fino a quando Angel Dust mi comunica che ha finito e che posso iniziare a truccarlo.

Il film è ambientato in un universo cyberpunk, così cerco qualche reference su Pinterest e subito dopo aver trovato qualcosa di convincente mi metto al lavoro.

Dopo quindici minuti abbondanti di lavoro e di sclerate per scegliere le tonalità giuste da usare, finisco il mio lavoro e lo osservo, con una certa soddisfazione nei miei occhi.

<<Ho finito! Puoi pure guardarti allo specchio e dirmi ora se c'è qualcosa che non ti piace>> annuncio, sorridendo e allontanandomi da lui di qualche centimetro.

Si alza dalla sedia e si guarda allo specchio, con gli occhi che brillano.

<<Ma... è bellissimo!!>> esclama, coprendosi la bocca con una mano ma stando attento a non toccarla.

Qualcuno bussa alla porta.

Sussulto.

<<Irony, che dici di nasconderti? O di uscire dalla finestra?>> suggerisce Angel.

<<Credo che sia la cosa migliore da fare, oltre che la mia unica alternativa>> rispondo.

Sposto una libreria riempita da manga hentai e mi metto dietro di essa.

La voce maschile di uno di quei tizi che stavano montando il set fino a poco fa vanno a chiamare Angel Dust e nel mentre me ne approfitto per mettermi nel condotto di aerazione.

Cioè, sempre meglio che uscire dalla finestra e andarmene ad aspettare, no?

Raggiungo un punto dove si vede cosa succede all'attore e scopro che Valentino è appena entrato nella stanza.

Osservo la scena in silenzio.

Tutti quanti lo salutano manco fosse appena entrato Lucifero, e così fa anche Angel.

Si siede sulla sedia da regista, un classico, e osserva Angel Dust.

<<Cazzo, Angel, se il trucco è bello! Non ho mai visto niente di meglio di così... forse Vox, ma forse...>> commenta.

Dimentico per un attimo di essere ancora lì.

Dimentico per un attimo che qui dentro tutto è amplificato.

Dimentico che mi sentiranno, e che devo imparare a controllarmi.

<<SUCA! GLIEL'HO FATTO IO QUEL TRUCCO! HAH!>> urlo.

Valentino è scioccato e non sembra capire da dove arrivi questa voce fuoricampo, anche se ha capito che in realtà appartiene a me.

Schiocca le dita e compaio di fronte a lui.

<<Oh... ciao Valentino! Bello studio! Ora io devo andare, ho da fare, ciao!>> esclamo, e faccio per scappare, ma lui mi blocca per il braccio.

<<Irony, dearie, tu non vai da nessuna parte...>> dice, e il fumo rosa inizia a sollevarsi.

Angel urla il mio nome, ma Val lo ignora e continua a fissarmi.

Vorrei essere in Harry Potter in questo momento, quando utilizzano degli oggetti per creare portali con cui smaterializzarsi.

<<Perché...?>>

<<Perché l'ho deciso io!>> esclama.

<<E sticazzi! Come l'hai deciso, cambi anche idea!>> ribatto, arrabbiata più di prima. <<Ho da fare, adesso, quindi o mi lasci andare oppure tutto l'inferno saprà come tratti i tuoi attori e come prendi tutti i tuoi soldi, hai capito?>> gli chiedo, con fare minaccioso.

Sussulta.

<<D'accordo, Anarkhis, ma fai molta attenzione alle persone di cui ti fidi...>> dice, e poi mi lascia andare.

Corro via, perché tra cinque minuti devo essere da Vox e non ho più tempo.

La torre delle 3V è davvero più grande di quello che sembra, vista dall'interno.

Soprattutto la suddetta "sala delle riunioni", dove ci sono pareti di vetro all'interno delle quali nuotano degli squali.

Al centro di questa c'è un tavolo nero, ed è lì che Vox mi ha chiesto di farmi trovare.

Quindi, che dire...

<<Eccomi qui, tizio dalla faccia piatta. Qual è il problema da cui devi tirarti fuori con il mio gentile supporto, mh?>> lo interpello.

<<Eh, Irony, lo sai anche tu che cosa hai combinato e in che casino hai trascinato tutto il girone! Ma per fortuna, stavolta ci sarò io a tirarti fuori dai casini!>> a salvarti dalle minacce di morte che...>>

<<Fa' silenzio, razza di televisore ambulante mezzo rotto, perché tanto è evidente che quelle fottute minacce le hai mandate tu assieme alle persone cui hai gentilmente fatto il lavaggio del cervello. Non mentirmi, so che è così>> dico, tutto di seguito, senza fare nemmeno una pausa per respirare.

<<Sai che non mi riferisco alla storia degli stermini?>> mi chiede, e quando lo fa mi cade letteralmente la mascella.

<<E a cosa, allora?>> lo interpello, alzando un sopracciglio.

<<A quello che hai scritto su Voxtagram poco fa, cara>> dice.

Oh, adesso credo di aver capito a cosa si sta effettivamente riferendo, ed è una cosa di cui momentaneamente potrei non aver parlato.

Io... ho fatto un post di denuncia su Voxtagram spiegando come Val tratta i suoi attori, e... diciamo che ha suscitato pochissime critiche.

E che, anche in questo caso, sono ironica.

<<Adesso mi hai messo nei casini e non ho idea di come tirarmene fuori! Hai rovinato la mia reputazione!>>

Faccio per ribattere con una frase del tipo: <<E tu e Valentino, mandando sugli schermi di tutta Pentagram agram City delle foto imbarazzanti scattate senza permesso dove casualmente comparivo io, non avete fatto la medesima cosa?>> ma decido di rimanere in silenzio e di limitarmi ad alzare un sopracciglio.

<<Non hai capito? Va bene, ti spiego cosa hai fatto...>> e detto ciò inizia a scagliarmi contro tutta una serie di accuse e di frasi che dovrebbero farmi sentire in colpa, secondo lui.

Ovviamente, non me ne potrebbe fregare di meno di quello che ha da dirmi, perché comunque la cosa peggiore l'ha fatta lui e su questo nessuno avrebbe da ridire... almeno credo.

Però, a un certo punto del suo discorso, vengo folgorata da un'idea improvvisa, e... no, non fate quelle facce, so cosa vi ha fatto pensare il verbo "folgorazione"! Non intendevo far partire le reference, scusate.

<<Vox. Ti faccio una proposta.>>

Vedo chiaramente che sta tremando.

Sono davvero così inquietante?

<<S-sì?>>

Eh, mistero della fede.

<<Perché non facciamo un patto? Così risolveremo questa questione molto più velocemente, no?>> proseguo, alzandomi dalla sedia ed iniziando a camminare attorno a lui con le braccia dietro la schiena.

<<E in cosa consiste questo patto?>> mi interroga.

(Commento inutile dell'autrice: Irony, cosa mi combini?! Ah, vero, te lo sto facendo fare io per rendere interessante la storia. Scusate l'interruzione dovuta a problemi tecnici nella mia testa, ora riprendiamo!)

<<Be', uhm... molto semplicemente, fai qualche cosa in giro per me e in cambio riporto la tua opinione pubblica come prima, cercando anche di migliorarla! Pensaci: io ti potrei fornire l'elettricità per far funzionare i tuoi dispositivi, però magari in cambio puoi pubblicizzarmi e...>>

Vox mi interrompe con un gesto della mano e abbassa la testa. Sospira e la rialza un secondo dopo, con fare drammatico.

<<Sono disposto a farlo>> dice.

Sorrido e cerco di riprodurre esattamente tutto quello che fa Alastor in queste situazioni... be', si può dire che ho imparato dal migliore.

<<Ottimo!>> esclamo, sorridendo nel modo meno inquietante possibile. Capisco che mi odia, però non mi piace mettere le persone a disagio e il solo fatto di stare stringendo un patto con la sua nemica lo sta disturbando parecchio.

Attorno a me si materializzano dei fulmini viola, sparsi attorno a me in modo casuale, che poi si avvicinano, si ridimensionano e si dispongono fino a formare un foglio di carta. È illuminato da una luce dello stesso colore dei fulmini, e attorno ad esso questo continuano a spostarsi lì attorno.

Gli consegno una penna - parte del materiale che mi porto in giro per disegnare - che lui prende e che usa per firmare, con mano tremante.

<<Grazie mille, carissimo!>> dico, mentre il contratto scompare e con esso anche i fulmini.

<<Ti ho appena venduto la mia anima e tutto quello che riesci a dire è "grazie mille, carissimo"?>> chiede.

Alzo un sopracciglio, ma in realtà so benissimo quello che ho fatto.

Senza dire una parola, esco dalla stanza avvertendo una certa soddisfazione.

Sto per andarmene dalla torre delle 3V, quando qualcuno viene inavvertitamente a sbattere contro di me.

<<Cazzo...>> biascico.

Non faccio in tempo a vedere chi è, ma sento qualcosa che preme contro il mio petto... credo che sia qualcuno con un seno grande, però non è certo.

Mi rialzo a fatica e vedo una tizia bionda che sta entrando proprio nell'edificio che ho appena abbandonato.

Mi nota, e si gira nella mia direzione.

<<Ah! E così sei tornata da me, Leah!>> esclama.

Realizzo cosa è appena successo.

Nathalie?

Corro via con le lacrime agli occhi e soffoco la mia urgenza di urlare.

Non può essere vero.

Il prossimo capitolo sarà un po' diverso dal solito, in quanto non sarà ambientato a Pentagram City bensì nella mia città natale, New Orleans, e sarà anche un po' più... Emozionale.



spazio autrice

MA BUONASERA! Dopo quasi un mese senza aggiornamenti ecco scritto anche questo capitolo, yay! La scuola è finita e quest'estate sarò più attiva (e cattiva /jk) su Quotev!


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