Capitolo 30
EMMA'S POV
Non appena uscii di casa, mi diressi al lavoro, dove avrei trovato Graham e Regina in cella.
Una volta arrivata trovai la cella vuota e di Graham nessuna traccia.
Sarà andato da Granny, come suo solito, pensa, avvicinandomi velocemente alla cella.
Dentro vi trovai un post-it: "Signor Sceriffo, mi spiace illuderla ma, pure questa volta ho vinto io. Per fortuna ho ancora soci in questa città, che mi hanno aiutato ad uscire intatta dalla cella. Se non mi crede, scriva a questo numero o chieda a Graham e vedrà che saranno entrambi d'accordo sul dirle che le mie carte sono in regola e le accuse da poste da lei e Gold instabili e inutili.
Buona Giornata,
Signor Sindaco"
Appoggiai il biglietto, presi il primo vaso di fiori che mi capitò a tiro e lo sbattei sul mobile, facendo cadere l'acqua e riempiendo il pavimento di cocci.
Appoggiai una mano sulla fronte ed una sulla scrivania, chiudendo gli occhi e respirando piano.
《E qui cosa è successo? Cosa ci fanno quei cocci lì? E come mai la cella è vuota?》 chiese una voce familiare.
《Buongiorno anche a te Graham》 lo salutai io, alzando lo sguardo e porgendogli il post-it che lui lesse
《Emma, ti giuro, questa volta io non so nulla, voglio dire-》
《Risparmia il fiato, Graham, ti credo》 lo rassicurai, sorridendogli debolmente
《Ormai quella donna non mi sorprende più. Sarebbe capace di qualsiasi cosa pur di vincere... e per cosa poi? Per avere un trofeo? Una medaglia? Dio che nervoso!》 sbottai
《A proposito Emma, devo delle scuse enormi a te e Gloria per tutto ciò che vi ho fatto passare, difendendola...io ero...cieco, prima di conoscervi》 si scusò il moro, mortificato
《Fa nulla Graham, davvero...quella donna sarebbe in grado di aggirare persino la mente più acuta. Ma sai che ti dico? Questa storia finisce qui!》 affermai, decisa, prendendo la mia giacca ed avviandomi verso l'uscita.
Riuscii appena a sentirla voce di Graham urlarmi
《Emma aspetta che vuoi fare? Stai attenta!》
《Metto un punto a questa storia, finalmente!》risposi, dirigendomi verso casa Mills.
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《Signorina Swan, non la attendevo, che sorpresa. Henri non è in casa, dovrà ripassare...》
《Smettila Regina, sono qui per te》
La mora rimase di stucco alla mia risposta ma, dopo essersi ricomposta mi rispose facendomi entrare
《Bene, è inutile girarci attorno. Sono qui per porre fine a questa inutile lotta tra noi due...fa solo male ad Henri e sono certa che nessuna di noi due vorrebbe questo》 dissi, tutto d'un fiato
《Certo che no》
《Sono qui per dirle che stasera tardi me ne andrò》
La mora spalancò gli occhi, incredula, e si trattenne dal saltare dalla gioia.
《Sì ha sentito bene. Lascio lei, Henri e la sua preziosa città in pace. Ma, con delle condizioni: potrò venire a trovarlo quando vorrò e lei me lo lascerà tutto il giorno in quei casi. E potrò restare in contatto con lui》continuai, porgendole la mano
Lei la afferrò ed
acconsentì 《Va bene. Affare fatto. Tuttavia io resterò sua madre legalmente e lui potrà vivere con me, finché lei sarà fuori città》
Io sorrisi e lei ricambiò, invitandomi a bere del vino in cucina per festeggiare l'accordo appena preso.
《No grazie, sono in servizio. Ma apprezzo il pensiero》
《Allora mi permetta almeno di darle questo dolce, appena fatto con le mie mani. Torta di mele, la mia specialità. Per il viaggio》
Presi il dolce, anche se qualcosa nel suo sguardo mi suggeriva che non c'era nullo di buono o gentile in quel gesto.
Tuttavia, la ringraziai e tornai a casa a fare le valige.
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《Henry te l'avrei detto, Gloria ha ragione...è solo che...non volevo farti soffrire, non come hai sofferto per Regina..》
Lui mi guardò con sguardo dolce e, con voce rotta parlò:
《Emma, ascoltami. Regina è mia madre e mi ha fatto sentire stupido, convincendomi che le storie non sono vere e io sono matto. Ma tu, tu mi credevi...non mi potrai mai ferire come ha fatto lei...È normale sbagliare, è umano. Io ormai ti ho perdonata per avermi abbandonato da piccolo, ma ti prego non farmi questo...resta》
《Henri, non posso...》
《Emma, è normale avere paura. L'eroe ce l'ha sempre quel momento in cui si sente inutile, come se non potesse farcela, ma è proprio il momento prima del loro grande momento...》
《Henri, quelle storie non esistono, ed io non sono nessuna eroina! Ma sono tua madre! E voglio solo il tuo bene, per questo devo andarmene. Ci sentiremo comunque tutti i giorni e...》
《Cos'è quella?》 mi chiese spaventato lui, guardando un punto nello spazio, lasciandomi perplessa.
Seguii il suo sguardo e vidi la torta di mele di sua madre.
《Una torta di mele...me l'ha data tua madre...》 risposi, sempre perplessa.
《NON MANGIARLA! È UNA TRAPPOLA! EMMA, VUOLE UCCIDERTI, È CATTIVA!》 sbottò lui, avvicinandosi al contenitore
《Henri, adesso basta! La magia non esiste, tua madre non è la Regina Cattiva, io non sono la salvatrice, non viviamo nel mondo delle favole! Perché non mi credi?!?!Ho provato di tutto, Emma. Ma se non mi credi, non mi lasci altra scelta....》 si arrese il ragazzino, prendendo il dolce e mordendolo
Lo osservai masticare tranquilla
《Vedi? Non è successo nulla. Ora mi credi?》 domandai
Il ragazzo non fece nemmeno tempo a rispondere, ché cadde a terra, sbattendo la testa e facendo cadere con sé il dolce
<<HENRI!>> urlai, disperata.
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In ospedale si trovavano entrambe le famiglie al completo;
Emma, assieme a David e Mary si trovavano fuori dalla stanza d'ospedale di Henri dove i medici lo stavano assistendo come possibile, mentre Emma frugava tra le cose del piccolo in cerca di un indizio. Dall'altra parte, si trovavano Gold, Gloria e Neal, fuori dalla stanza di Belle, la quale aveva avuto un ulteriore crollo e rischiava grosso. Mentre per loro non restava nulla da fare se non aspettare, Emma poteva ancora fare qualcosa, salvando il piccolo Henri.
Tra le varie cose, Emma toccò il libro di favole del piccolo, pentendosi di non avergli creduto sin da subito. Le sue mani sfiorarono la copertina e....accadde la magia. Alla sua mente tornarono i ricordi: suo padre che la abbandonava, la copertina, l'incontro con Henry...e mentre i ricordi le tornavano, in lei cresceva la consapevolezza di essere la Salvatrice e la rabbia verso Regina.
Quest'ultima entrava nella stanza proprio in quel momento, alla ricerca del figlio; non fece nemmeno tempo a notarlo da lontano che la bionda si avventò su di lei, sbattendola al muro, urlando
《È tutto vero, no?!》
La mora lottò per non rispondere ma lei strinse le mani più forte, costringendola ad annuire con gli occhi in lacrime
《Quel dolce era per te...Tu dovevi perdere coscienza, non lui》si lamentò, osservando il figlio sofferente
《ME NE STAVO ANDANDO! PERCHÈ FARLO?》domandò Emma, ormai furiosa
《PERCHÉ FINCHE CI SARAI TU, LUI NON VORRÁ MAI ME!》 sbottò il sindaco, lasciandosi andare finalmente.
Un bip meccanico seguito da un urlo disperato, fece scattare le due donne, le quali corsero a vedere cosa succedeva dal vetro.
Alla vista del piccolo Henri disteso, senza maschera d'aria, con le labbra serrate, e dei medici che se ne andavano nessuna delle due ce la fece: Emma entrò nella camera, dirigendosi letamante verso Henri, contemplando la sua bellezza e fragilità e rendendosi conto dell'amore che provava per lui, mentre Regina si stringeva al dotto Whale, piangendo ininterrottamente, ripensando a tutti i ricordi col figlio.
Tutto l'ospedale sembrava essersi fermato. David e Mary osservavano immobili la scena, tutti i pazienti si erano ammutoliti, i medici avevano smesso di fare quello che stavano facendo; persino la città all'esterno aveva rallentato il ritmo.
Nella stanza accanto, il monitor di Belle aveva emesso l'ultimo suono meccanico, lasciando Gold disperato a piangere sulla spalla del figlio il quale, con una mano teneva quella della sorella e con l'altra quella di Belle. Gloria, nel mentre, osservava la madre con lo stesso sguardo con cui Emma guardava Henri: d'amore e affetto.
《Ti voglio bene, mamma》
《Ti voglio bene, Henri》 dissero assieme le due donne, per poi baciare sulla fronte l'una sua madre e l'altra suo figlio.
Dalla fronte di Henri emanò una luce che avvolse tutta la città, risvegliandoli e facendo tornare a tutti le proprie memorie.
Belle si svegliò e, non appena vide Gloria, sussurrò debolmente
《Figlia...anche io ti voglio bene》 per poi abbracciare sia lei che il resto della famiglia.
《Anche io te ne voglio, Emma》 rispose Henri, svegliandosi, per poi guardarsi intorno perplesso.
Non appena vide tutte le persone comportarsi in modo strano, disse ad Emma
《Ce l'hai fatta! Emma hai spezzato l'incantesimo!》 esclamò il ragazzo.
La bionda si asciugò le lacrime e si guardò intorno, rendendosi conto che il ragazzino aveva ragione; in un angolo poteva vedere Granny abbracciare Ruby, sua nipote. Dall'altro Archie abbracciava il suo migliore amico Marco, il padre di Pinocchio, che si chiedeva dove fosse il figlio. Ella ritrovava il suo Principe Azzurro, Ariel ritrovava suo Eric e tutti si riunivano.
Ed infine, i sette nani si riconoscevano a vicenda ed abbracciavano, per poi andare ad abbracciare Biancaneve, la quale si era appena riunita con il suo principe David ed aveva salutato Cappuccetto Rosso, Granny e gli altri compagni di avventure.
Dalla porta della stanza adiacente una Belle commossa, parlò con voce debole
《Neve, David...》
L'intera combriccola si voltò verso quel lato e ciò che vide fu un quadretto di famiglia perfetto, come uno di quelli che si vede nei film.
Belle stava appoggiata su un angolo della porta, mentre al suo fianco si trovava Gold, ovvero Tremotino, e dietro di loro Baelfire/Neal. Gloria si trovava in un angolino in disparte, e l'unica persona che guardò fu Emma, con la quale si scambiò uno sguardo confuso.
Il trio si unì agli altri abbracciandosi e riunendosi dopo mesi senza i veri ricordi mentre Emma andava incontro a Gloria.
《Quindi loro sono i tuoi...》dissero in contemporanea le due, sorridendo
Non riuscirono nemmeno a finire la frase che sentirono due voci alle loro spalle, parlare all'unisono
《Emma...》la voce di Mary Margaret
La bionda si voltò e guardò Gloria, la quale la incoraggiò; i due reali si avvicinarono lentamente alla ragazza che, in quel momento aveva in viso lo sguardo di una bambina innocente e non della donna forte quale si mostrava e la abbracciarono
《Mamma? Papà?》 domandò lei, mentre suo padre le teneva la testa stretta stretta con la sua mano
《Sì...ci hai trovati...》 disse nelle lacrime Neve.
《Nonni??》 chiese Henri perplesso, il quale si era alzato per andare ad abbracciare i suoi parenti
David rise ed annuii, stringendolo nell'abbraccio
《Eh sì piccolo》
Gold si avvicinò alla famiglia e guardo Henri fisso negli occhi
《Ha il mio stesso intuito》 scherzò, facendo ridere tutti, il piccolo compreso.
Quando la famiglia si staccò dall'abbraccio, Granny si offrì di festeggiare al suo diner, dove avrebbe offerto la casa.
Gli ultimi a lasciare l'ospedale furono Gloria ed i suoi genitori.
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《Gloria aspetta, non correre!》mi corse dietro Belle, la quale sembrava essersi ripresa fin troppo in fretta
《Non ci parliamo da settimane a causa del coma, e ora che mi sveglio la prima cosa che vedo è te da piccola. Non puoi scappare così, proprio ora che mi ricordo di te...non posso perderti, non di nuovo...》disse, stringendomi il polso per non farmi scappare
《Il fatto è che mi hai già persa, mamma. Più di venti anni fa, abbandonandomi...io non ce l'ho con voi, so che lo avete fatto per me. Ma non potrete mai sapere come mi sento e com'è per me rendermi conto che tutta la mia vita è stata una bugia...》
Lo sguardo di Belle si rattristò, e Gold le prese la mano istintivamente
《Non tutta...la parte con noi non lo è stata...noi siamo la tua famiglia e volgiamo aiutarti e starti vicino..vogliamo solo tu sa felice》 disse mio padre
《L'unica cosa di cui ho bisogno ora è del tempo per me...scusate...》 dissi, liberandomi dalla presa e scappando via in direzione Granny
《Datele tempo...le passerà...》disse Bae, abbracciandoli forte
《Una birra》
《Due, grazie》 corressi io, voltandomi verso Emma
《Allora...》iniziò impacciata lei, diventando rossa
《Anche te hai ricordi da dimenticare o hai discusso con i genitori che hai appena ritrovato?》dissi, rompendo il ghiaccio
Lei guardò verso il fondo del diner dove tutti parlavano animatamente e ridevano, per poi guardare me e annuire
《Non è facile se per più di venti anni della tua vita sei stata abituata ad arrangiarti da sola》ragionò Emma ad alta voce, facendo annuire me.
Le due birre arrivarono e mandammo entrambe giù un sorso
《Io non ho vissuto da sola i primi anni della mia vita ma ritrovare i mie veri genitori, scoprire che il coma in cui sono stata non era un coma e sapere che ero stata adottata sono decisamente nella mia top 10 di cose che mi hanno fatta diventare quella che sono...》
《...Una donna indipendente che, pur di non essere ferita, indossa uno scudo di protezione ogni giorno》 terminò la frase lei.
Mi presi i secondi successivi per ammirarla: le guardai le labbra, le stesse che avevo baciato così appassionatamente, le sue lentiggini che rendevano tutto il suo volto più delicato ed infine la guardai negli occhi. Quegli occhi azzurri che mi rapivano ogni dannata volta.
《GLORIA!!》 esclamò una voce squillante che avrei riconosciuto tra mille altre, riportandomi alla realtà facendo trasalire sia me che la bionda
《Siamo dispiaciuti da morire per non averti salutata prima ma sai com'è...la famiglia prima di tutto》disse Neve, guardando Emma con la coda dell'occhio
《Tranquilla Neve. In fondo la aspettavate da più di venti anni...》
《CHE BELLO, SIAMO TUTTI RIUNITI!》 squillò Ruby, abbracciando tutto il gruppo che si era avvicinato per salutarmi: Neve, David, i sette nani, Ariel, Mulan, Cenerentola e Aurora.
All'improvviso Neal entrò ansimante annunciando una sorpresa molto spiacevole
《EMERGENZA! ALTRO INCANTESIMO IN ARRIVO!》 esclamò, scatenando il panico nella stanza.
Io Emma e gli altri uscimmo assieme: dall'orologio usciva una nube viola scura densa.
Ci scambiammo occhiate preoccupate:
Ed ora cosa stava succedendo?
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