L'inizio
La morte rimaneva sempre sola.
Mentre il vento le smuoveva il mantello color ossidiana, lei fluttuava ad un metro da terra, con gli occhi bassi e le spalle curve, mentre passava in mezzo ad alberi e cespugli. Il bosco si estendeva davanti a lei mentre la pioggia iniziava a cadere piano dal cielo. Nessuna goccia la bagnò, tuttavia. Era come un fantasma. Intoccabile. Invisibile.
Continuava ad andare avanti, ignorando i cinguettii degli uccelli, il picchiettio che producevano i becchi sugli alberi, le ombra dei cerbiatti che passavano, il verso di una volpe affamata che si muoveva nel sottobosco. Per lei non c'era niente di tutto questo. Per lei c'era solo il buio e la solitudine. Lei poteva ascoltare il vento, ma non poteva dire a nessuno che cosa le diceva. Lei poteva sentir sussurrare gli alberi, ma nessuno avrebbe mai saputo i segreti che nascondevano.
Lei poteva rendere il mondo un posto migliore, se solo qualcuno lo avesse capito.
Quella notte si rintanò tra le macerie di una casa abbandonata, ricoperta di muschio, mentre la brezza piegava leggermente il mantello nero. Non riusciva a chiudere gli occhi. Non riusciva a muoversi. Rimase ferma, ad ascoltare il suono dei suoi pensieri che creavano una tempesta dentro di lei
I giorni passavano, e lei si sentiva sempre più sola. Finchè un giorno non vide tre coniglietti giocare vicino ad un tronco. Si avvicinò, guardandoli incantata. Tese una manina verso uno dei piccoli conigli marroncini. Era girato di schiena, e anche se non lo fosse stato, nessuno poteva vedere la morte.
Quando la sua mano toccò il pelo morbido del cucciolo, lui si irrigidì e diventò di colpo freddo. La morte si ritrasse subito, mentre vedeva il piccolo cadere. Aveva gli occhi vitrei. Aveva smesso di respirare. La morte si portò la mano il petto, indietreggiando mortificata. Gli occhi scuri si spalancarono e, mentre gli altri due cuccioli tentavano di far risvegliare il poveretto, lei scappò via.
Non sarebbe mai dovuta uscire. Non avrebbe mai dovuto avvicinarsi. Era tutta colpa sua. Il dolore nel mondo era colpa sua. Doveva nascondersi, non doveva più uscire della sua grotta.
Per tutti, era meglio così
Bạn đang đọc truyện trên: truyentop.pro