Capitolo 5

-Ma che... è sparito di nuovo.- brontolò Yeonjun guardandosi attorno.

Nulla, era sparito. Probabilmente era andato a guardare le nuove uscite di libri e fumetti, come suo solito.

Sospirando, recuperò il carrello e dal reparto della frutta e della verdura passò a quello dei latticini, sperando di non sbagliare latte.

Non quello a lunga conservazione.

Non quello più giorni.

Non quello UHT.

Non quello parzialmente scremato.

Non quello scremato.

Non quello di soia, pena la morte.

Non quello nella bottiglia di plastica non riciclata.

Non quello delle mucche che venivano tenute troppo in stalla.

Non quello delle mucche che venivano allevate troppo lontano da loro.

Non quello delle mucche alle quali venivano fatti troppi antibiotici.

In teoria, con tutte quelle restrizioni, non sarebbe dovuto essere possibile sbagliare. Eppure lui ci riusciva tutte le volte, dovendo poi sorbirsi le lamentale di Soobin fino alla spesa seguente, dove sbagliava di nuovo.

E il bello era che tutte le volte il ragazzo gli spiegava che cos'aveva sbagliato; e tutte le volte lòui sbagliava qualche altra cosa.

Non aveva mai pensato che ci potessero essere così tanti tipi di latte, quante erano le mucche sulla faccia della Terra, eppure Soobin gli aveva palesemente dimostrato il contrario, che ce ne erano molti di più.

"Chissà che cosa sbaglierò questa volta." si chiese sorridendo mentre si fermava davanti al reparto del altte.

Ormai era praticamente un passatempo.

Un passatempo per cui Soobin lo avrebbe volentieri lanciato giù dalla finestra, certo, ma pur sempre un passatempo.

Dopo un minuto passato a guardare le centinaia di bottiglie da un litro, optò per quelle con il miglior abbinamento di colori e ne mise tre nel carrello.

Fu tentato di andare a recuperare l'altro ragazzo prima di passare ai corridoi del cibo secco, ma poi decise di lasciarlo ancora un po' nel suo mondo di carta.

Dopo aver preso il riso, i cereali, i biscotti da mettere nel famoso latte e un'altra serie i cose commestibili, si ricordò che avevano finito il detersivo per i piatti, quindi, prima di andare a recuperare Soobin, lasciando il carrello di fianco allo scaffale del riso, imboccò la corsia dei prodotti della casa, in fondo alla quale c'era quello di cui aveva bisogno.

Era arrivato a metà quando una zaffata di quell'odore gli colpì le narici.

Quell'odore, di nuovo.

Il suo odore.

Non pensava che lo avrebbe mai più risentito, dopotutto erano passati sei anni, quel detersivo avrebbero dovuto ormai tolto dal commercio.

Non riusciva più a muoversi bloccato sulle piastrelle di quel pavimento e riportato indietro nel tempo, per colpa di quell'odore che continuava a investirlo come un'uragano.

Senza poter fare nulla, sentì le lacrime che iniziavano a scorrergli sulle guance e, scosso dai singhiozzi, cadde in ginocchio.

-Yeonjun? Che succede?-

Soobin.

Non ebbe né il coraggio né la forza di alzare la testa per guardarlo.

-Lei... E' il suo odore.- singhiozzò. -E'... è il detersivo che utilizzava lei...-

L'altro si abbassò alla sua altezza, posandogli delicatamente una mano sul braccio.

-Ehi, calma. Va tutto bene. Forse.- cercò di tranquillizzarlo.

-Mi manca. Mi manca così tanto... Non è giusto. Non è giusto quello che è successo.- pianse ancora Yeonjun coprendosi il volto con le mani.

Soobin non sapeva onestamente che cosa fare, come farlo calmare.

Doveva portarlo via di lì, visto che, a quanto pareva, era stato l'odore di un detersivo a farlo stare così male.

Il detersivo che usava quella Jee di cui gli aveva parlata, quella ragazzina che a quanto pareva aveva amato ma che era stata uccisa praticamente sotto ai suoi occhi.

-Ce la fai ad alzarti?- domandò.

E senza attendere la risposta, praticamente lo sollevò da terra e, il più velocemente possibile, lo portò nella corsia delle bibite.

-Scusami.- disse Yeonjun ancora piangendo e cercando di darsi un minimo di decenza asciugandogli le lacrime con il dorso della mano.

-E per che cosa?- chiese Soobin, internamente straziato per vedere l'altro in quello stato.

-Non sei arrabbiato con me?-

-Perché dovrei?-

-Perché... Perché anche se sto con te, anche se ti amo... anche se sono passati sei anni... Nonostante tutto io penso ancora a lei.

-Non sei arrabbiato?-

Lentamente e con delicatezza, Soobin allungò una mano e gli asciugò le lacrime, prima che ai commessi toccasse mettere un cartello con scritto "ATTENZIONE! PAVIMENTO BAGNATO".

-No. Non potrei mai essere arrabbiato per una cosa del genere.

-La ami. E allora? L'amore non è una cosa che va dosata, che può avere dei limiti imposti. Sennò non sarebbe amore, ma solo convenienza.

-Tu sei libero di amare chi vuoi e quanto vuoi, io non mi potrei mai arrabbiare. Altrimenti non potrei dire io di amarti.-



FINE



Lo ammetto, alla fine ho pianto anche io.

E nulla, spero che non mi verrete sotto casa con i forconi, e magari anche che questa breve storiella vi sia piaciuta.

(Spoiler per quanto riguarda il latte: per una volta era quello giusto, ma hanno dimenticato il detersivo).

Ora filate a leggere i ringraziamenti e non rompete. Io vado a cercare dei fazzoletti.

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