Capitolo 11 - Alleanza?

Keiarn era stata svegliata da Aar, ed era impossibile descrivere quanto questa cosa "le facesse piacere". Almeno non era stata una delle cameriere, perché quando succedeva con loro si irritava moltissimo.

«Cosa succede adesso?! Si può sapere?!» chiese, e spalancò gli occhi non appena vide che c'era un ragazzo con la salopette sporca di sangue, polvere e fango accanto alla graentiana dai capelli viola, e sembrò identificarlo subito. «Aspetta, aspetta, fermi tutti. Aar. Sai che quella lì avrebbe potuto farci fuori tutte? E tu lo fai entrare, così, come se fosse una donna gentile ed amabile qualunque?»

Il ragazzo si innervosì visibilmente e a momenti tentò di saltare addosso alla criminale galattica, in preda ad una rabbia cieca.

«Per la cronaca, cara mia, il mio nome è Jude O'Brien, e sono un maschio. Azzardati a dirmi un'altra volta che sono una donna e giuro che faccio fare anche a te la stessa fine di quel gruppo di terroristi della Galassia Quattro... quelli che ho ucciso, anzi trucidato con il solo aiuto delle mie mani e della mia pistola ionica.» Il ragazzo fece una pausa e respirò.  «Immagino che tu non voglia morire ora, giusto?» spiegò Jude, la cui voce si incrinò quando pronunciò la parola "maschio".

«D'accordo, ragazzino, come ti pare. Grazie di averci protette tutte, e di aver fatto fuori quei... ah, lasciamo stare, c'è una regola che ho imposto io di non usare un linguaggio scurrile mentre parlo con le mie cameriere. Maledetta me stessa e quella volta che ho pensato di imporla. Comunque, tornando a noi... come mai sei venuto proprio nella mia Residenza Nera?» chiese Keiarn, evidentemente insospettita da quel ragazzo.

«Come ho già spiegato alla qui presente Aar» e disse il nome della ragazza con il suo secondo stile di pronuncia, "Aer", «stavo scappando da quel gruppo di problematici che voleva restare ancora a lungo sulla Terra. Ho trovato questo gruppo di alieni che si erano fermati con l'astronave e ho deciso di confondermi tra di loro e di seguirli. Solo quando siamo arrivati qui ho capito che erano messi ancora peggio - almeno a livello mentale - del gruppo a cui appartenevo prima e ho capito che avrei dovuto sterminarli, in modo tale che non dessero filo da torcere a nessuno di voi.» Fece una pausa e poi riprese. «Mi dispiace se qualcuno di voi è morto e non sono riuscito a uccidere i loro assassini. Prometto che la loro morte sarà vendicata nel migliore dei modi, se necessario.»

"Ma come? Sarebbe stato meglio combatterli, no? Così non è divertente" pensò Keiarn, mentre alzava un sopracciglio e continuava a fissare Jude.

Finalmente Jude smise di parlare. Aar non lo sopportava, per certi versi, dato che gli ricordava parecchio il modo di fare dellx graentianx che tanto la tormentava mentre pulivano la villa o durante le ore di tempo libero.

Lx graentianx che non c'era più, perché nessuno si era preoccupato di andare a cercarlx e vedere se nella sua stanza era tutto a posto.

Sospirò  profondamente. Sapeva che continuare a pensare a quellx ragazzx che lei considerava così importante per lei e che adesso era mortx non le sarebbe stato molto d'aiuto, ma era davvero più forte di lei.

Perché tutti coloro a cui tengo continuano a morire?

«D'accordo, Jude, per quanto mi riguarda puoi anche rimanere qui, dove avrai la protezione mia e di tutte le ragazze che si trovano qui. Però io sono una donna malfidente, la mia vita è stata difficile, e altrettanto lo è stato - e lo è tuttora - scegliere le persone di cui fidarsi, decidere dove si trova il confine tra il bene e il male, capire quali sono questi ultimi. Questo era per dirti che alla prima azione sospetta, ci costringerai a buttarti fuori di qui. Stai molto attento» spiegò Keiarn alla fine.

Quella donna era tanto abile e forte quanto ingenua, pensò Aar: per quale motivo avrebbe dovuto fidarsi di un ragazzo arrivato da chissà dove, con una storia che sembrava essere movimentata, e di cui nemmeno l'aliena dai capelli viola riusciva a fidarsi completamente?

«Be', Keiarn, non è che dovremo cercare di... non so... controllare se ha effettivamente fatto fuori tutti quei soldati della Galassia Quattro? Questa potrebbe rappresentare una prova di fiducia, no?» propose infatti, solo per ricevere uno sguardo carico d'odio da parte di Jude.

Contrariamente ad ogni aspettativa di Aar, lui sorrise e  annuì, come se in quel momento non avesse avuto voglia di picchiare a sangue - o di riservare qualche tortura peggiore - alla graentiana dai capelli viola. 

«Sì, va bene, è giusto che facciate questa "prova di fiducia". Tanto non avete nulla di cui preoccuparvi, io mantengo sempre la parola data» si limitò a dire, con un tono calmo e piatto che non lasciava intendere quanto in realtà fosse arrabbiato dentro.

I tre uscirono dal rifugio sotterraneo e fecero una perlustrazione della Residenza Nera e di tutti i suoi piani; Aar si sarebbe aspettata di trovare alcuni di quei terroristi in una delle stanze o in un corridoio, pronti a sparare a tutti loro fino a quando non ne sarebbe rimasto solo il corpo senza vita, esattamente come era successo a Makaesh (ma perché continuava a pensarci?!), ma non c'era nessuno, esattamente come aveva annunciato Jude.

«Perfetto, il qui presente Jude... ehm, scusa, potresti ripetermi un'altra volta il tuo cognome?» chiese Keiarn, visibilmente imbarazzata. 

«Non c'è modo di reagire così, va tutto bene. Io sono Jude O'Brien. Il mio è un cognome di origine irlandese; io arrivo dall'Irlanda, sapete? Comunque, significa nobile oppure alto. E...» 

Keiarn lo interruppe con un semplice gesto della mano, e lui si mise subito a tacere. «Ti avevo chiesto solo di ripetermi qual è il tuo cognome.» La donna sospirò e alzò gli occhi al cielo. «Quindi, il qui presente Jude O'Brien si è dimostrato essere un uomo fedele alla sua leader, Keiarn de'Vaash, e quindi ne merita la mia fiducia e l'appoggio, come da accordi. Però non mi fido ancora del tutto. Scusami. Domani ti sottoporremo al siero della verità, perché devo farti un paio di domande, dopodiché sarà tutto finito e sarai ufficialmente dei nostri. Va bene?» 

«D'accordo» rispose lui, per poi sorridere e gettare uno sguardo ad Aar che parlava senza il bisogno di produrre suoni.

Si sarebbe vendicato di quella prova di coscienza e l'idol era sicura che non sarebbe assolutamente stato qualcosa di leggero.


...


Aar aveva letto del siero della verità soltanto in alcuni libri scaricati illegalmente dalle "biblioteche online", cioè dei siti in cui si poteva avere accesso a tutti i libri senza le censure apportate dal Governo. Ricordava bene, ad esempio, quando nel romanzo "Divergent", la protagonista, Tris, viene obbligata dal leader dei Candidi a essere sottoposta al siero della verità, con tutta la folla che la guardava e la sua sofferenza e incapacità di opporsi. Chissà se anche Jude avrebbe sofferto così tanto.

Se fosse stato davvero così, probabilmente avrebbe ammesso che ci avrebbe goduto un pochino, perché quel ragazzo aveva ancora qualcosa che non la convinceva molto.

Keiarn aveva insistito per far assistere anche Aar alla sottomissione del siero e anche alle sue conseguenze, nonostante ci fosse un'altra regola che vietava alle cameriere di assistere a quel tipo di "spettacoli" all'interno della Residenza Nera. Infatti si domandava come mai Keiarn avesse voluto farla partecipare... magari l'aveva presa in simpatia, il che le faceva piacere.

Si sedette di fianco all'umana, che aveva in mano una siringa piena di un liquido che era una mezza via tra il grigio scuro il nero. Le sorrise, e poi appoggiò la siringa sul tavolo davanti al quale si trovava.

Un attimo dopo entrò anche Jude, e lo fecero sedere su una sedia elettrica con delle cinghie che l'avrebbero tenuto fermo lì, togliendogli ogni possibilità di muoversi o di provare a scappare di lì. 

"Sono pronto" disse il ragazzo, con uno strano sguardo negli occhi. Almeno, secondo Aar era uno sguardo strano.

«D'accordo, allora possiamo cominciare. Puoi alzare un momento la manica destra più o meno all'altezza della spalla, così ti inietto il siero? Ecco, così, bravissimo. Adesso possiamo iniziare con le domande.»

Le iridi degli occhi di Jude diventarono dello stesso colore del siero e la sua espressione si fece di colpo vuota e assente, come se non si stesse rendendo conto di quello che stava succedendo attorno a lui. Aar iniziò ad avere dei dubbi su come era stato realizzato il siero e su cosa ci fosse effettivamente dentro.

«Allora, Jude O'Brien, siamo qui per capire se puoi essere un nostro alleato. Ti verranno fatte cinque domande e devi rispondere nel modo più sincero possibile, altrimenti mi costringerai a ricorrere a metodi da me ideati che sono talmente cruenti da non poterteli nemmeno descrivere a parole» spiegò Keiarn.

«Cominciamo. Questa è la prima domanda. Anche se vieni dalla Terra, conosci quali sono le due fazioni dell'Universo, di cui il tuo pianeta natale è completamente all'oscuro?» 

Ovvio che Aar li conosceva, peccato che aveva scoperto solo di recente come stavano davvero le cose.

«Sì, certo che lo so. C'è il Governo, pieno di persone corrotte che agiscono così solo per proteggere la gente da minacce che nemmeno loro immaginerebbero e non fanno scoppiare le guerre. Questo è il compito di un'organizzazione minore, la Void, che, nonostante sia ben vista da tutti quanti, e nonostante l'ambizione da parte di molte persone che sperano di poterci lavorare, ha fatto partire praticamente più di metà delle guerre che ci sono state nell'Universo, se non di più» rispose tutto d'un fiato Jude.

«D'accordo, Jude, bene così. Adesso passiamo alla seconda domanda: come sei venuto a conoscenza delle due fazioni, dato che la Terra viene considerata ormai come inesistente e viene esclusa dalla maggior parte delle questioni politiche che riguardano l'Universo?»

C'era effettivamente qualcosa di sospetto in quel ragazzo innocuo. Se si tralasciava il fatto che aveva deciso di aggregarsi ad un gruppetto di terroristi alieni e che li aveva fatti fuori poco dopo.

«Sai, quando vivevo sulla Terra ero insieme ad un gruppo di persone che volevano rimanere a vivere lì, abbastanza convinti che fosse ancora abitabile, come avevo spiegato poco fa alla tua amica Aar. Uno di loro era un ex viaggiatore e conosceva l'Universo che si trova fuori dalla Terra alla perfezione. Era anche uno dei pochi, stando alle sue parole, che diceva di sapere la verità sulle fazioni» continuò lui, sempre con quel tono convinto ma allo stesso tempo distaccato.

Keiarn si chinò verso la cameriera e le sussurrò: «La sedia elettrica che vediamo qui è stata progettata per rilevare ogni tentativo di mentire che fa chi è seduto ed è lì solo per precauzione. A volte può anche succedere che il siero della verità non funzioni completamente, e quindi utilizziamo la sedia. Anche se sembra una scusa poco valida, sta dicendo la verità.»

«Se lo dici tu mi fido» rispose Aar, arrossendo visibilmente, ma Keiarn sembrò non accorgersene e continuò con le domande.

L'aliena dai capelli viola non stava più ascoltando l'intervista al ragazzo, ma era persa tra i suoi pensieri, i quali riguardavano una persona in particolare nella stanza. Ancora non riusciva a spiegarsi come mai iniziava a sentire uno strano calore - che però le piaceva e le infondeva sicurezza - non appena Keiarn le parlava, le faceva un complimento, le si avvicinava, la toccava... cosa avrebbe mai potuto essere? 

Sicuramente non era quello che credeva lei, assolutamente no, era impossibile: l'unica donna che avesse mai amato nella sua vita era Ashyx, ed era anche la migliore di tutte quelle che avesse mai incontrato. Era fantastica, era la persona perfetta per lei, ma ora non c'era più e aveva dovuto imparare ad accettarlo, senza che nessuno la aiutasse o la rassicurasse, dicendole che le cose si sarebbero sistemate.

Si era ripromessa che non avrebbe mai amato altre donne se non lei, ma ora si presentava Keiarn: bella, fiera, indipendente, libera, trasgressiva, dura ma gentile con le persone a cui teneva, tosta, irascibile, malfidente... e le piaceva un sacco, le piaceva tutto di lei.

Avrebbe adorato se, un giorno, qualcuno le avesse chiesto qualcosa su quella donna umana, e lei sarebbe stata in grado di rispondere qualcosa come: «Sì, è proprio da Keiarn», oppure «Keiarn lo farebbe, contaci», e ancora «Keiarn lo adorerebbe».

Le piaceva anche il suono del nome Keiarn, e il suo significato ancora di più. Quel nome significava "vola alto", "giustizia" e "verità". E lei era tutto questo, davvero, rispecchiava perfettamente il suo nome.

Allora, quello era amore? 

Quando Keiarn la chiamò di nuovo, spalancò gli occhi. Le avrebbe fatto sicuramente alcune domande riguardanti le risposte che Jude aveva dato e lei non aveva ascoltato niente, quindi si sarebbe fatta una figura orrenda.

Perfetto, è proprio così che devi continuare se speri di avere una relazione con lei un giorno.

«Allora... dimmi, Aar, come ti sono sembrate le risposte che il nostro amico O'Brien ci ha dato? Ti sei convinta? Gli consentiamo di diventare uno dei nostri oppure lo abbandoniamo al suo destino?» chiese Keiarn. «La sua sorte dipende completamente da te, quindi compi la tua scelta e falla saggiamente.»

«Per me, Jude è dentro. Sono rimasta soddisfatta dalle sue risposte, e mi sembra un valido alleato.» Aar fece una pausa, come per rendersi conto di quello che aveva appena detto e verificare di aver fatto una scelta saggia o meno. «E... un'altra cosa... per quanto durerà ancora il siero della verità?» 

«Ancora cinque minuti. Ah, comunque... dopo, se hai un attimo di tempo, non è che possiamo... parlare? Ho bisogno di chiederti alcune cose, sai, nulla di troppo personale. Cioè, solo accertamenti, informazioni e cose del genere. Puoi?»

«S-sì, Keiarn, certo che posso.»

«Perfetto. A dopo, allora!»

Rimase con un unico dubbio nella testa: cosa le avrebbe chiesto Keiarn?


Spazio autrice

Ehm ehm, ciao! Qui sono sempre io, stavolta mi sono impegnatx per fare un capitolo bello lungo. Ansiosi di sapere cosa succederà a queste due povere disperate? Allora continuate a seguire la storia, che dire! Vi invito a leggere anche 天使の夜, "Tenshi No Yoru", "La Notte dell'Angelo", il mio fumetto che si trova nella mia storia "I miei scleri". Mi sta uscendo abbastanza bene, dai, però vi avviso che ci sono immagini che potrebbero triggerare alcune persone, tipo s4ngu3 o rappresentazioni di t3nt4t1v1 d1 su1c1d10. Se siete sensibili non leggetelo però. Ah, se vi servono grafiche e fanart controllate il mio servizio, sarei felice di aiutarvi! Sto parlando di nuovo troppo, aiuto. Adesso me ne vado a dormire! CIAOOOO!

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