|𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏|
Pioveva.
Le gocce di pioggia cadevano a gruppi, alcune leggere, altre pesanti.
Le nuvole coprivano il cielo magnifico che, durante i giorni di sole, illuminva la città di Seoul con il suo colore turchese perfetto.
Era il primo giorno di università. Tutti erano entusiasti di ritrovare i propri amici nei corridoi o di scambiarsi due parole dopo ore di lezione.
E Jung Wooyoung era lì per provarle.
Era proprio il suo primissimo giorno da universitario. E lui era entusiasta di questo!
Il suo wolfcut svolazzava al leggero venticello di pioggia di settembre, e i suoi occhi brillavano nonostante il brutto tempo.
Non aspettava altro che varcare il cancello dell' edificio ed entrare, odorare l'odore di posto nuovo e conoscere nuove persone.
Purtroppo, le persone che già conosceva e con cui aveva legato per anni avevano scelto un' università diversa dalla sua.
Dunque, non conosceva nessuno.
O almeno, non conosceva ancora nessuno.
"Ok Woo, calma e sangue freddo. Andrà tutto bene" si disse tra sé e sé, cercando di fare sparire l'ansia di quel momento.
Fece un paio di passi e varcò la soglia del portone.
Ormai si trovava dentro, e doveva andare avanti.
Entrò nell' enorme edificio: vide un grande gruppo di studenti camminare per i corridoi o fermi a chiacchierare tra loro o con i professori.
Non aveva la minima idea di dove andare.
Provò, dunque, a cercare un professore per chiedere informazioni sulla classe del suo corso.
Camminò e camminò per i corridoi, come un vagante.
Teneva la testa bassa per la maggior parte del tempo.
Ad un certo punto, quando intravide un professore, inciampò per sbaglio contro un ragazzo.
«Scusami. Tutto bene?» gli chiese.
Wooyoung alzò lo sguardo.
Si trovò davanti un ragazzo alto, con capelli corti mori che emanavano un odore vanigliato e due occhi che sembravano diamanti nonostante il color nocciola.
«S-si, non preoccuparti» balbettò. «Tu invece?»
«Tranquillo, io sto bene»
La sua voce era una melodia: era piuttosto acuta e soave, e Woo non avrebbe mai pensato che uno così avesse una voce del genere.
Il ragazzo, dopo, recuperò le sue cose e tornò a camminare verso una destinazione ignota a Woo.
«Buongiorno, si sente bene signorino?»
La voce di un' adulto ecceggiò nella testa di Woo.
Girò la testa e vide che un professore cercava di aiutarlo.
«Buongiorno» rispose imbarazzato. «Io sto bene, grazie. Posso chiederle dove si trova la classe del corso di architettura?»
Sul volto del professore sbocciò un leggero sorriso.
«Vede, stavo andando proprio lì. Mi segua»
"Il karma" si disse Woo nella sua testa.
Si alzò da terra e seguì il professore.
Camminarono per neanche due minuti e raggiunsero la classe in un batter di ciglia.
«La ringrazio» disse Wooyoung, prima di oltrepassare la soglia della porta.
Il professore fece un leggero inchino e invitò il più piccolo ad entrare in classe.
Appena entrato, vide altri studenti e studentesse che avevano già preso posto.
Si affrettò e scelse un posto tattico e tranquillo: fila centrale, non tanto attaccato al muro, ma neanche perfettamente centrale.
Sistemò le sue cose sul banco e attese.
Sentiva le gocce di pioggia picchiare sui vetri dell' aula, e producevano un suono rilassante.
Aspettò per ancora dieci minuti, finché l'aula non si riempì.
Il professore, dunque, entra in classe.
«Buongiorno. Sono il prof Park e sarò il vostro professore di matematica e chimica»
Era lo stesso professore che aveva aiutato Wooyoung a cercare la classe.
Sul viso del ragazzo sbocciò un leggero sorriso.
«Bene, ora passo all' appello»
Iniziò a chiamare gli alunni, uno per uno.
E uno dei primi fu proprio lui...
«Choi San?»
Un ragazzo di fianco a Wooyoung si alzò in piedi e si presentò alla classe.
Woo era sorpreso. Il ragazzo che aveva urtato poco prima si era seduto accanto a lui?
Appena finisse di presentarsi, San si sedette e guardò Wooyoung.
«Scusa ancora per prima. Choi San, piacere»
«Niente. Jung Wooyoung, piacere mio»
I due si strinsero la mano. Entrambi sentirono una scarica elettrica passare per tutta la schiena.
Una scossa piacevole...
«Jung Wooyoung?» chiamò dopo il professore.
Woo si alzò dal banco e si presentò, con un tono di voce allegro.
Finito, si sedette nuovamente.
Aveva un sorriso a trentadue denti stampato in viso.
Avrebbe iniziato uno degli anni migliori della sua vita.
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