𝖕𝖗𝖔𝖑𝖔𝖌𝖔

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L'odore di erba appena tagliata e foglie secche davano un filo di sollievo alla sua mente.

Gli ricordava il giardino della sua casa a Sidney, mentre ora si trovava in chissà quale posto dell'Inghilterra.
Due grandi valige, una nera e l'altra rosa, venivano trascinate lungo il vialetto che collegava il cancello alle scale dell'istituto.
Con lui c'era suo padre, doveva firmare alcune carte e poi sarebbe potuto tornare al trasloco di casa.

"Benvenuti, Signor Han, signorino" un signore strano in giacca e cravatta fece un piccolo inchino portandoli verso la direzione.

La grande porta era in legno di ciliegio, con una grossa incisione "preside Park Jinyoung"
La maniglia era di vero oro, e non di una scarsa lega di ottone.

"Buongiorno e piacere, sono il preside di questa scuola, ci servirebbe solo parlare un'attimo con lei signor Han" si fermò guardando il ragazzo timido sorridendo
"Tu invece puoi tranquillamente andare a sistemare i tuoi bagagli nella tua stanza"

Salutò suo padre, che gli disse di fare il bravo e non causare troppi casini.

Erano solo le 8 e 27 di una domenica, ma era non si era svegliato completamente, e oltretutto aveva ancora un fuso orario sballato.

Percorse diversi corridoi così lunghi che si sarebbe potuto perdere, l'odore di legno inondava l'edificio.
Quando il signore strano gli disse di essere arrivato guardò il numero della stanza, mettendosi a ridere.

Camera 104

"Ecco a lui, questa è la sua camera, se ha problemi con qualcosa ce lo riferisca"
Finalmente lo strano signore si allontanò lasciando un mazzetto di chiavi al ragazzo.

Aprì la porta e si meravigiò di quanto spazio ci fosse. Un enorme armadio, con una finestra esagonale e... due letti"
Quindi avrebbe condiviso la stanza?
Il letto era di sfatto e un pigiama giallo canarino era spiegazzato sopra, vicino al cuscino c'era un peluche di un anatroccolo e un fondotinta sul comodino.

Sul letto ancora intero c'erano diversi pantaloni neri e grigi abbinati a delle camicie bianche, delle cravatte rosse e grigie e due giacche della stessa tonalità.
Sospirò quando non vide delle scarpe, non avrebbe cambiato per nulla al mondo le sue convers.

Sentì lo scricchiolio della porta del bagno.
Un ragazzo biondo con delle lentiggini sparse sulla faccia si era immobilizzato.
Era vestito con una maglietta oversize nera, dei pantaloncini corti e delle calze al ginocchio del medesimo colore.

"Quindi... quindi sei tu il mio nuovo compagno"
La sua voce non sembrava nemmeno potesse uscire da quella bocca.

Si avvicinò rapidamente a lui sorridendo e stringendoglieli caldamente la mano.
"Piacere, Lee Felix" disse entusiasta.

"Han Jisung" divenne ancora più timido di quanto non fosse già, grattandisi la nuca ansiosamente.

Ci fu un momento di silenzio e il ragazzo vivace riprese a parlare.
"Hanno parlato molto di te i professori, aspettavano solo il tuo arrivo. Dimmi, se qui perché sei ricco o perché hai buoni voti e alte aspettative?"

Cosa aveva appena chiesto? Ci mise un po' prima di elaborare una frase sensata.
"Perché sono ricco, e perché ho rotto il naso a un ragazzo" disse inclinando la testa leggermente di lato.

Felix ritrasse la mano  ma continuò a sorridere riprendendo il discorso "in qualunque caso, penso tu abbia avuto una ragione, quindi non chiedo e dico nulla"

Prese la sacca da terra uscendo dalla stanza "ci vediamo dopo, e se vuoi ti faccio fare un giro"
Jisung annuì e il biondo chiuse la porta dietro di sé.
Che strano ragazzo.

I suoi capi erano stati finalmente riposti nella sua parte di armadio, sdraiandosi sul letto a corpo morto per riprendersi quel poco che voleva.
Sentì qualcosa di duro sotto il suo cuscino che gli dava fastidio.
Lo alzò e trovò il regolamento del collegio:

Regola numero 1:
Ogni studente è obbligato ad avere un atteggiamento rispettosi con tutti i gli studenti e soprattutto gli insegnanti

Regola numero 4:
Ogni studente è obbligato ad indossare la divisa scolastica

Regola numero 39:
Ogni studente è obbligato a partecipare almeno 1 club extrascolastico oltre alle 4 ore di scuola giornaliere

Regala numero 40:
Ogni studente è obbligato a partecipare a tutte le lezioni a meno che non abbia problemi di salute, escluso la domenica

Regola numero 76:
È severamente proibita l'uscita serale oltre le 22 dalle porte dell'istituto

Neanche così tanto restrittivi  pensò chiudendo il libro polveroso.
Da quello che aveva capito doveva cercarsi un club e mantere un atteggiamento "decente" con i professori.

Aspettò che il suo coinquilino tornasse per poi fargli l'unica domanda che gli girava per la mente.
"Potresti farmi da guida in questi giorni?"

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