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β οΈβ οΈTW: sangue, morteβ οΈβ οΈ
1Β° gennaio 2000. Era il 18Β° compleanno di Jun-hee, e la notte perfetta. Tutti si armarono di ciΓ² di cui avrebbero avuto bisogno (tranne Connie, lui aveva preparato direttamente uno zaino, contenente vestiti, giochi e libri, in caso si fosse annoiato).
Jun-hee si stava cambiando, quando due mani la presero saldamente per i fianchi, che la tirarono all'indietro. "Torna anche con un solo graffio, e ti giuro che ti chiudo in camera" sussurrΓ².
"Dai Arlo, non preoccuparti! StarΓ² bene! Tu preoccupati di non ammazzare nΓ© Duke nΓ© Simon" rise la giovane, non sapendo il cosa aveva in serbo il destino...
"Enoch, muoviti o non troveremo una via d'uscita neanche per domani mattina!" esclamΓ² Duke, con la sua voce potente. "Dammi il tempo di salutare la mia fidanzata, idiota!" sbuffΓ² di rimando Arlo, baciando Junnie e andando via.
La giovane prese un coltellino svizzero, che aveva sempre in tasca sin da quando aveva tentato il suicidio, e poi abbracciò il bambino. "Mi raccomando, fai il bravo e dai ascolto a Lisa, Hazel e Iris; poi, quando usciremo da qui, andremo a prendere un bel gelato tutti insieme, che ne dici?". Conrad annuì con la testa, eccitato. "Va bene, fai attenzione mami! Ciao papi! A dopo!".
Dopo questo, si separarono tutti quanti... Sarebbe stata una lotta dura, ma soprattutto pericolosa, per chi non ci sapeva fare...
*Da Junnie, Ian, e Jey*
"Allora, voi fate da guardia qui, io controllo nell'ufficio della direttrice se riesco a trovare la chiave giusta" sussurrΓ² Jun-hee, camminando in punta di piedi per non fare danni.
"Signorsì signora!" rispose Jey, seguito subito dopo da Ian. "Attenzione ragazzi, non ci si intrufola nella stanza proibita, ora devo punirvi" risuonò una voce.
I tre si bloccarono, si girarono lentamente, e videro... Ambar. Aveva fatto uno scherzo ai tre, che ci erano cascati in pieno. "...μκ²½." fece Jun-hee in coreano. Assomigliava ad un'imprecazione, e lo era.
*Qualche ora dopo*
I tre erano riusciti a trovare la chiave, i tre maschi erano riusciti a trovare una via di fuga! Si erano riuniti tutti, ma mancava qualcosa, o meglio, qualcuno...
"Ma che cazzo sono tutte queste urla?!" gridΓ² Jun-hee, tenendo la mano di Arlo, che aveva giΓ un brutto presentimento. "Oh Dio, riconosco questa voce... CONRAD!" realizzΓ² Jun-hee, tentando di correre verso il bambino, ma venne tenuta indietro da Duke e Simon.
"PuΓ² essere una trappola! Devi stare ferma!" urlΓ² Simon, tenendola contro di lui. Jun-hee era in lacrime, e si divincolava pur di arrivare al bambino a cui lei teneva molto.
"Lasciami andare! Sono le urla di Conrad, le riconosco anche a km di distanza! LASCIATEMI ANDARE, VI PREGO! DEVO SALVARLO!" cominciò a piangere disperatamente. Nessuno l'aveva mai vista così disperata.
"Jun-hee, calmati, sarΓ solo un'allucin-" Duke non fece in tempo a finire di parlare, che Elias arrivΓ², insanguinato da capo a piedi, con le lacrime che gli rigavano il viso angelico. "Aiuto... Conrad ed Evie... VENITE, VI PREGO!" sussurrΓ².
Arrivati sul luogo, Jun-hee sbiancò, e per poco non svenì: la stanza aveva macchie di sangue sparse sulle pareti, un coltello dalla lama scintillante era appoggiato su un tavolino, e due corpicini esili erano accasciati l'uno sull'altro, in un angolino, anch'esso cosparso di sangue.
Conrad ed Evie erano morti.
Jun-hee non riusciva a parlare, e Arlo poteva vedere delle lacrime formarsi nei suoi occhi cristallini. "Amore... Vieni qui..." sussurrΓ², scosso e turbato dalla scena.
La 18enne, ancora traumatizzata, si gettΓ² tra le braccia del fidanzato, scoppiando in un pianto straziante. Arlo, non potendo fare molto, si limitΓ² ad accarezzare dolcemente i capelli bicolore di Junnie.
"Aspetta... Sento il battito di Conrad! Forse c'Γ¨ speranza di tenerlo in vita!" annunciΓ² Iris, speranzosa come non mai. "Fate tutto ciΓ² che potete, vi prego... Salvatelo, non posso perdere anche lui..." sussurrΓ² Jun-hee.
Iris e Hazel, le piΓΉ esperte, si misero all'opera, cercando di salvare Conrad, mentre Luis prendeva in braccio Evie, ormai morta da un po'.
"Per lei non c'Γ¨ nulla da fare... Γ giΓ morta..." annunciΓ², uno sguardo cupo calato sul viso.
"Ehm... Jun-hee...?" pigolò Iris. "Cosa? à vivo? Ditemi di sì!" cominciò a dire la giovane. "Morto." disse Hazel, trattenendo a stento le lacrime.
La testa di Jun-hee iniziΓ² a girare, e si dovette appoggiare ad Arlo per non cadere. Tutti erano preoccupati. "Junnie, calmati... Non servirΓ piΓΉ a nulla piangere e disperarsi!" cercΓ² freneticamente di calmarla Asja, senza risultati.
Riuscirono a malapena ad uscirne vivi da lì, ma con la perdita di due persone a tutti molto care: Conrad Merlan, ed Evie Moor.
Si sedettero tutti su delle panchine in un parco vicino ad un centro abitato. Jun-hee stava riposando, sdraiata con la testa sulla cosce di Arlo, che le stava acconciando i capelli, per farla rimanere calma e tranquilla.
Nessuno dei tanti notò una vecchietta che si avvicinava. "Scusate, giovani... Ma siete da soli?" chiese timidamente. "Sì, signora, siamo dell'ex orfanotrofio The Hidden Hill, come possiamo aiutarla?" chiese Asja.
"Vorrei sapere se vorreste passare a casa mia, per pranzare... Sembrate molto sciupati" osservΓ² la vecchietta, che si chiamava Lauren Hendersen. (non cominciate che vi ammazzo, vi spiego tutto nel sequel)
"Grazie mille signora" sorrise Arlo, smettendo di giocare con i capelli della fidanzata. "Ottimo, seguitemi pure!".
Asja prese per mano Lisa, dandole un bacio sul dorso liscio e privo di rughe. Luis prese in braccio Ambar, che ridacchiò. Mentre Jun-hee salì sulla schiena di Arlo, riaddormentandosi.
Era stata una fatica enorme, per tutti...
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