7.

Dopo aver finito di lavare le tazze, tornai a sedermi al tavolo scrollando un pó al telefono, senza meta.
Alzando un attimo lo sguardo verso Blitz seduto di fronte a me, notai il suo di sguardo, che continuava a lanciare occhiate preoccupate verso la finestra, come se aspettasse qualche segno divino o una catastrofe imminente.

"Che c'è? Hai paura che arrivi la polizia a cercarti? Sappi che se succede, io fingo che mi hai rapita." chiesi cercando di non sembrare troppo divertita.

"Nah" rispose lui svogliato "È solo che.. stavo pensando ai miei animali."

"Animali?"

"Si. Loona e Octavia."

Feci un espressione incuriosita.

"Loona è il mio cane lupo. E Octavia è un piccolo gufo.. che non è sempre stata mia in realtà.. me l'ha lasciata una persona prima che.. Insomma, sono rimaste sole a casa mia."

Lo fissai cercando di non esplodere.
"Aspetta un attimo. Tu hai lasciato un cane lupo e un gufo da soli in casa?Tu hai un cane lupo e un gufo? Che cazzo hai un circo in casa?"

Lui alzó le spalle, come se fosse la cosa più normale del mondo.
"Loona è indipendente, sa persino aprire e chiudere il frigo da sola. E Octavia.. beh, se vuole vola via dalla finestra."

Mi passai una mano sulla faccia, cercando di elaborare il caos che mi aveva appena descritto, e preparandomi a dire qualcosa di cui temevo che mi sarei amaramente pentita.
"Ok, senti. Non puoi lasciare due animali del genere soli a casa. Portali qui."

Blitz mi guardó sbattendo le palpebre. "Qui? Con tutte le tue cosine fragili e ordinate?"

"Si. Tanto ormai la mia sanità mentale è già abbastanza compromessa, quindi perché non aggiungere un cane lupo e un gufo al mix? Basta che il cane vada d'accordo con il mio gatto ed è ok."

Lui ridacchiò. "Beh, se insisti.."

"Non sto affatto insistendo." precisai, anche se ormai sapevo di aver perso il controllo della situazione.

"No ti prego, insisti." replicó lui palesemente divertito.

Lo guardai di sbieco facendo una smorfia infastidita.

"Ok la vera domanda è: come vado a prenderle senza farmi beccare?"

"Travestiti, semplice."

"Beh sarebbe facile se non avessi QUESTA roba in faccia che mi rende fin troppo riconoscibile." rispose, aspro, indicandosi la
parte del volto coperta dalla cicatrice.

Per un istante mi bloccai a fissarlo. Avevo evitato di chiederglielo, ma curiosità mi bruciava in gola e in quel momento avrei davvero voluto chiedergli come se la fosse fatta. Ma sapevo che non avrebbe risposto.

"Vieni." dissi, girandomi e dirigendomi verso il bagno.
Lui mi segui con aria sospettosa.

Appena fu abbastanza vicino, gli presi il viso tra le mani, decisa.

"Che cazzo f-" inizió, ma lo zittii schiacciando una spugnetta da trucco intrisa di fondotinta contro la sua pelle.

"Zitto."

Lui sbuffó, ma non si mosse.

Ci lavorai sopra in silenzio. Ogni passata cancellava un pezzo di quella cicatrice. Dopo qualche minuto mi fermai.

Blitz si avvicinó allo specchio, osservando il suo riflesso.

Quella cicatrice era del tutto sparita.

Il riflesso lo fissava con un volto che, probabilmente , non vedeva da anni. Un volto ... integro. Quasi estraneo.

Rimase immobile, con le mani piantate ai lati del lavandino e lo sguardo fisso negli occhi di quello sconosciuto nello specchio.

Non disse nulla. Nemmeno una delle sue battute sarcastiche. Solo silenzio.

"Ecco, ora non ce l'hai più."  dissi, cercando di spezzare la tensione.

Ma lui non reagì subito. Continuava a fissarsi, come se stesse cercando di vedere qualcosa oltre il suo riflesso.

Non disse niente, ma nei suoi occhi passó un'ombra. Forse un ricordo o forse qualcosa di più profondo.

"Ti ho... cancellato troppo?" chiesi piano, cercando di spezzare quel silenzio che si era fatto troppo pesante.

Serró la mascella, toccandosi il volto.

"Non serve a niente." mormoró.

"Come scusa? "

"Togliere questa cicatrice non cambia un cazzo. Alla fine chi voglio prendere per il culo? Anche senza questa... sono sempre io." disse con un sorriso amaro.

Si staccó dallo specchio e fece un passo indietro come se volesse allontanarsi anche da se stesso.

Poi, con un sorriso forzato, tornó a indossare la sua solita maschera.
"Comunque ottimo makeup, muah ."

Sorrisi lievemente, ma dentro di me, sapevo di aver appena intravisto una crepa nel suo muro.

Una sottile, piccola crepa.

Ma era già un passo per riuscire a sfondare quel muro.

"Ok, ora posso andare a recuperare quei dannati animali....hai non lo so, una sciarpa , un giubbotto e qualcos'altro con cui posso-"

"Si, aspetta un attimo." lo interruppi avviandomi giá a cercare quello che mi aveva chiesto.

Quando finì di coprirsi, mi scappó una risata. Era ridicolo con tutto quel tessuto addosso , infagottato fino agli occhi. Eppure quella cicatrice anche se nascosta, sembrava più evidente che mai.

Si sistemó il cappuccio sulla testa e mi lanció un occhiata.
"Se non torno, mi hanno preso."  disse stranamente divertito mentre usciva.

"Speriamo." risposi con lo stesso tono, chiudendo la porta, e sperando con tutta me stessa, che tornasse al più presto.

La casa era davvero silenziosa senza di lui.

Spostando lo sguardo, notai i suoi vestiti abbandonati in un angolo del bagno, gettati lì come se fossero immondizia.

Sospirai e, impulsivamente, li raccolsi.

Sapevo giá cosa mi avrebbe detto: "NON FARMI DA MADRE!1!1"

Lo imitai mentalmente con una smorfia, ma non mi fermai. L'istinto fu più forte, forse perchè non sopportavo l'odore di fumo che emanavano o forse perché... boh forse volevo farlo sentire meno estraneo in casa mia.

Prima di metterli a mollo, infilai le mani nelle tasche. Non sia mai che bagnassi qualcosa di importante.

E infatti.

Nella tasca interna della sua giacca, sentii qualcosa di rigido.
Tirai fuori una foto, era un ragazzo:

Era bellissimo.

Aveva un espressione serena, quasi malinconica. Dei lineamenti delicati, eleganti.

Lo fissai a lungo, come se potessi leggerci dentro qualcosa.

Non serviva chiederselo.

Era lui.

Stolas.

La voce rotta su quel fazzoletto, le parole scritte nel suo taccuino. La persona che si aggrovigliava tra i suoi pensieri, anche se cercava di nasconderlo.

Che diavolo gli è successo? Perché si sono lasciati?

La appoggiai piano sul mobile, come se potesse spezzarsi.
Poi, senza pensarci più, continuai a lavare i suoi vestiti.

Ma quella foto restava li.. il pensiero di quel volto e le mille
domande non mi lasciavano andare.

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beh scusate ma che loona e octavia fossero animali e non figlie, ha senso nella mia testa

btw vi avvicinate sempre di più a scoprire cos'è capitato a Stolas 🫢

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