2.

Quel corridoio era stretto e lungo, Verosika camminava rapidamente , mentre alle sue spalle sentiva il passo pesante di un uomo.

Ogni passo temeva di perdere il controllo dei tacchi e cadere di faccia. Sapeva che se si fosse fermata, quell'uomo l'avrebbe raggiunta e Dio solo sa cosa le avrebbe fatto.

E poi maledizione, dove diavolo era finita la sua gonna? Perché non ne indossava più una?

Era tutto così surreale che poteva letteralmente sentire l'angoscia dentro di se dimenarsi nelle sue vene.

E camminava, ma quel corridoio sembrava interminabile.

E il fiato caldo di quella presenza lo sentiva come se lo avesse a pochi centimetri dalla sua nuca.

Abbassó lo sguardo. Anche la sua maglietta era sparita.

Era semi nuda e vulnerabile. Esposta. Si sentiva come una preda in fuga.

Presa dal panico smise di camminare. Inizió a correre. Con quei stramaledetti tacchi stretti che la stavano uccidendo.

Alzó lo sguardo e finalmente la vide. Una luce. La fine del tunnel. La via di fuga da quell'oblio di terrore.

Corse più che poteva e non appena raggiunse la luce , lo vide.

Blitzo era lì che le tendeva una mano.

E poco prima che la afferrasse...

drin... drin... drin..

"CAZZO!"

Verosika si sveglió di soprassalto, cadendo per poco dal letto.
Con un gesto , automatico e brusco ,spense la sveglia del telefono e si mise le mani ai capelli.

Aveva la tachicardia. Aveva fatto un incubo, uno di quelli che ti lasciano con quella senzazione di angoscia ,dura ad andarsene.

Sospiró e si sdraió di nuovo a pancia in su, osservando il soffitto.

"Perché continuo a sognarlo.."

Erano giorni, settimane, che continuava a sognare situazioni inerenti a quella notte...

Lei che scappava, una presenza malvagia alle sue spalle che diventava sempre più opprimente e pesante, e il suo corpo nudo e indifeso di fronte a queste situazioni... e poi.. e poi lui. Blitzo.

Quel volto da criminale ,che in qualche modo trovava di conforto , era alla fine di ogni sogno.

Lui la salvava ogni volta. E lei non riusciva a smettere di pensare a lui.

E chiedersi chi fosse. Perché l'avesse salvata. E soprattutto.. se lo avrebbe mai rivisto.

Una parte di lei lo sperava, l'altra era troppo orgogliosa per ammettere quanto gli fosse davvero grata.

Se non fosse stato per lui... cosa le sarebbe successo? Quei due di certo l'avrebbero violentata... e come se questo non fosse già abbastanza traumatico, cosa le avrebbero fatto dopo? L'avrebbero lasciata lì per strada nuda e violata, l'avrebbero rapita,  o peggio, l'avrebbero picchiata fino a ucciderla lasciando il suo corpo in un angolo remoto a marcire?

Si fece forza e si alzó dal letto. Con i brividi a fior di pelle. Non aveva versato nemmeno una lacrima da quando era successo, ma cazzo se l'aveva fatta star male. È una di quelle esperienze che ti lasciano dei segni indelebili sulla pelle, e nonostante quei due per fortuna non fossero arrivati a farle del male sul serio... l'avevano comunque toccata. E continuava a sentire la pressione di quelle mani sporche e viscide sul suo corpo nonostante si fosse lavata decine di volte per togliere via quella senzazione di sporco da sè.

Eppure restava. E restava anche quella senzazione di amaro in bocca per non aver ringraziato a dovere quello che l'aveva salvata.

Aveva bisogno di rivederlo e di dirgli un grazie come si deve.
Si sentiva in debito con lui.

Sospiró un'altra volta, mentre poggiava i piedi sul pavimento freddo.

Poi si alzó per andare a fare l'ennesima doccia. Ma poco prima che vi entrasse ricevette una telefonata.

Guardó in lontananza il
display del cellulare e storse gli occhi non appena vide il nome del contatto che la stava chiamando.

Ovviamente , il manager di merda.

Valentino.

Sbuffó e rispose acida.
"Dimmi."

"Dolcezza, sei sveglia finalmente. Stavo per venire sotto casa tua a rompere la porta e tirarti dai capelli, stupida puttanella ingrata."

Verosika sospiró.
"Che diavolo vuoi?"

"CHE DIAVOLO VOG-" si udì una seconda voce provenire dal telefono, una più cordiale e fredda.
"Non comportarti da isterico , Val."

E Valentino sbuffó, ricomponendosi.
"Verosika cara... Ti ricordi dell'intervista che hai oggi , vero?"

Verosika sbarró gli occhi.

Non se lo ricordava affatto.

"Ah.. si.. certo. A che ora era?"

"Tra due ore. Vedi di essere pronta e di non sembrare una stracciona, e metti i vestiti che ti ho procurato l'altro giorno. Giuro su Dio che se non lo metti..." Fece una pausa, e l'altra voce parló di nuovo, ma stavolta non abbastanza forte da essere udibile anche a lei.

"Insomma, vedi di conciarti bene. Ci vediamo tra due ore. Ti mando un taxi."

"Ok."

E chiuse, tirando un sospiro di sconforto mentre stringeva il telefono tra le mani.

Guardó il suo riflesso. Era un disastro. Spettinata, struccata, con delle occhiaie evidenti dato quanto male dormiva ultimamente.

Alzó la testa per trattenere le due o tre lacrime che volevano uscire e si fece forza.

Prima finiva quell'intervista, prima poteva tornarsene a casa.

Controvoglia, si preparó al meglio che poteva, indossando quell'abito che gli aveva procurato Valentino.

Le entró a stento.

Sembrava disegnato per una barbie  con manie di protagonismo e tendenze al sadomaso. E ovviamente senza tette.

Si guardó di nuovo allo specchio e provó a respirare profondamente. Il vestito le stringeva così tanto nel petto che le sembrava di avere uno di quei corsetti medievali. E la copriva a stento, ma era stato disegnato così di proposito, purtroppo.

"Perfetto, proprio l'abito giusto per farmi prendere sul serio. Ottimo Val. Davvero ottimo."

Sbuffó tra se e se, poi afferró il rossetto e provó a sistemarsi il trucco , cercando disperatamente di ignorare il mal di testa e quella maledetta senzazione di angoscia che le aveva lasciato quel sogno.

Mentre tracciava gli ultimi ritocchi al suo eye-liner , il cellulare vibró. Un messaggio. Il taxi era arrivato.

"Evviva. Il carro funebre è qui."

Scese le scale con aria svogliata, come se stesse andando a farsi fucilare piuttosto che ad un intervista. Quando entró nell'auto, l'autista non la guardó nemmeno.
"Meglio così." pensó lei, mentre provava a mettersi comoda. Di certo non aveva voglia di conversare.

Arrivarono davanti l'edificio in cui si sarebbe tenuto l'intervista e non appena Verosika mise piede fuori dal taxi, si ritrovó subito in un faccia a faccia con Valentino.

"Era ora." sibiló lui, gettando la sigaretta ancora accesa sul marciapiede e tirandola da un polso.

Lei lo seguì, o meglio, si lasció trascinare all'interno senza opporsi. Non ne aveva voglia.

"Ti faranno due o tre domande soft e sicuramente una parte più personale. Vedi di rispettare il copione che ti abbiamo assegnato."

"Personale? Mi chiederanno se mi sono rifatta le tette e se preferisco il sushi o il cazzo?" Sbuffó lei, liberandosi dalla presa sul suo polso.

Valentino la fulminó con gli occhi, ma intanto erano giunti nello studio.

Era elegante, luci soffuse leggermente tendenti al blu e tre poltrone messe una accanto all'altra.

Verosika inarcó un sopracciglio.
"Perché ci sono tre poltrone?"

E Valentino sogghignó.
"Oh tesoro, non te lo sei mica costruita da sola quello che hai."

E prima che potesse aprir bocca per rispondere, un assistente li fece accomodare.

Verosika si sedette al centro, con le luci puntate addosso e quel vestito che le stava così stretto che temeva potesse esplodere da un momento all'altro.

Alla sua sinistra, si sedette Valentino, accavallando le gambe con eleganza, occhiali da sole a cuore anche al chiuso e una sigaretta spenta tra le dita. E , ovviamente, quel sorriso falso che ostentava a sfoggiare per mantenere la sua immagine di persona rispettabile e seducente.

Dopo non molto, presenzió anche il suo secondo manager. Praticamente il CEO dell'agenzia.

Entró con passo determinato e testa alta.
Mani dietro la schiena, completo blu elegante, cravatta rossa e quello sguardo gelido di chi è perfettamente consapevole di essere "il pezzo grosso" della sala.

Ovviamente, era Vox.

Si sedette alla sua destra, salutando valentino con un sorriso accennato e senza degnare Verosika di uno sguardo.

E finalmente, l'intervista inizió.

La conduttrice era una donna bionda con un abito rosso e un sorriso talmente ampio da sembrare inquietante.

"Benvenuti miei cari spettatori! Oggi siamo qui con una delle più speciali icone musicali del momento: Verosika Mayday!"

Applausi. Finti. Non c'era nessun pubblico dietro la telecamera.

Ma Verosika sorrise come se ci fosse. Un sorriso automatico, da copione.
"È un piacere essere qui."
La sua voce era allegra ma non trasudava alcuna emozione.

"E naturalmente siamo onorati di avere con noi anche i suoi due manager, le menti brillanti dietro al suo successo: Valentino e Il signor Vox!"

"Oh, l'onore è tutto vostro, tesoro." sogghignó Valentino credendosi il re della comicità, mentre Vox annuiva e accennava sorrisi quasi ipnotici verso le telecamere.

L'intervista inizió con domande banali: l'album, il tour, tutta roba filtrata insomma, risposte programmate già prima.

Ma bastó poco per far cambiare l'atmosfera.
"Verosika, recentemente sei apparsa più riservata. Alcuni fan dicono che sembri... diversa. C'è qualcosa che vuoi condividere?"

Una pausa.

Verosika aprì bocca, ma fu Valentino a rispondere per lei.
"Ah sapete com'è. I grandi artisti attraversano spesso delle fasi. E l'arte a volte, ha bisogno di tempo per rigenerarsi. Ma non c'è nulla di cui preoccuparsi, la nostra Verosika è più brillante che mai."
E mentre parlava , la sua mano si posó sul braccio di Verosika. Forte. Non troppo, in modo farlo sembrare un gesto affettuoso al pubblico ma abbastanza pesante per far capire a lei che fosse un avvertimento.

E dunque annuì.
"Esatto. Solo fasi... Tutto normale."

"E per quanto riguarda la tua vita personale? Qualche cuore infranto o nuova fiamma misteriosa di cui vuoi parlarci?"

Silenzio.

Vox alzó un sopracciglio e smise di sorridere.
Valentino si voltó lentamente verso di lei.

Verosika mantenne il sorriso.
"Beh... si chiama vita 'personale' per un motivo."

Intervenne Vox, con voce piatta e tagliente.
"L'attenzione per il gossip non fa parte della nostra campagna. Gradiremmo che si restasse in tema."

Aveva parlato poco durante quell'intervista, ma ogni volta che l'aveva fatto, aveva tagliato la stanza in due. La sua calma e il suo tono rispettabile erano delle eleganti minacce.

"Oh certo, certo. Peró sapete.. il pubblico adora i retroscena."

"Stupida testa di cazzo, smettila di fare domande del cazzo. Sta zitta, cazzo."
Verosika strinse i denti nel sorriso, cercando di rimanere composta.

E Valentino si schiarì la voce, allargando il suo sorriso.
" E a noi piace che le interviste non si trasformino in un programma gossip da quattro soldi. Non vorrai mica far sembrare la nostra Verosika una troietta qualsiasi, come sei solita fare in questo show del cazzo?"

Il tono era miele e veleno allo stesso tempo.

La conduttrice sorrise, lievemente in imbarazzo.

E Vox, dopo aver lanciato uno sguardo omicida (ma in modo discreto) a Valentino, intervenne nuovamente con la solita voce impeccabile.
"Perdonalo. Val ha un modo tutto suo di dimostrare affetto alla nostra piccola star...Ad ogni modo, direi che abbiamo finito qui. Grazie per il vostro tempo, ma Verosika ha altri impegni. Impegni decisamente più rilevanti."

E senza aggiungere ulteriori commenti di cortesia, lasciarono lo studio a passo deciso.

Non appena uscirono dall'edificio, e Vox si allontanò per rispondere a una telefonata, la maschera di Valentino crolló immediatamente.
"Bella performance, baby. Sembravi una vera artista e non la solita cagna che si vende per un applauso."

Verosika sbuffó, appoggiandosi al muro mentre aspettava che arrivasse il taxi.
"Fottiti. Che c'è? Ti rode che riesco a stare in piedi anche senza di te?"

Lui rise. Falso e acido.
"Mi rode che ti illudi di essere indipendente. Sei mia, tesoro. Senza di me non saresti altro che mucchio di carne che canta. E male, pure."

Verosika si sporse di scatto verso di lui, avvicinandosi pericolosamente a lui e guardandolo dritto negli occhi con astio.

E in un attimo alzó una mano, come se volesse colpirlo, ma notó in lontananza lo sguardo gelido di Vox che si avvicinava, e retrasse il braccio su se stessa, mordendosi la lingua per non urlare.

Li raggiunse e si piazzó accanto Valentino, cingendogli la vita con un braccio.
"C'è qualche problema qui?"

Valentino sorrise.
"No tesoro, le stavo solo facendo i complimenti."

Vox annuì, squadrandola.
"La prossima volta che rispondi ad un intervista, assicurati che sia previsto da copione, e se non sai cosa dire, sta zitta e lascia parlare noi. O dovró prendere provvedimenti. Non ti sto minacciando. Ti sto informando."

Verosika annuì. Non disse nulla.

Ed era in momenti come quelli che si chiedeva se fosse peggio il fango di Valentino o il ghiaccio di Vox.

"E mi riferisco anche a te, Val" Aggiunse poi, voltandosi verso Valentino.

"Oh, fanculo, io dico il cazzo che mi pare." sbottó lui come risposta.

"Non vuoi mica perdere la tua credibilità? Ti ricordo che ,a causa degli scandali che hai causato, la tua dignità è già appesa ad un filo, quindi, e lo dico per te, vedi di contare fino a dieci prima di parlare"

Valentino storse gli occhi e , intanto, il taxi di Verosika era finalmente arrivato.
Ci si infiló senza nemmeno degnarli di un saluto.

E non vedeva l'ora di tornare a casa e togliersi quel maledetto vestito.

Ma mentre la strada scorreva nel finestrino... scorse una figura familiare.

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bella raga era da tanto che non includevo i personaggi di hazbinhotel e chi meglio dei nostri manipolatori per eccellenza con un pizzico di staticmoth che tanto mi mancava?😔✨

comunque, parentesi importante:
se avete letto mie storie dove c'è Vox tipo la radio static o la staticmoth, saprete che l'ho sempre scritto come un coglione ridicolizzato dai colleghi, depresso, facilmente manipolabile ed eternamente insoddisfatto...

ecco, prendete questa descrizione e dimenticateve. In questa storia lui sarà TOTALMENTE un'altra cosa. Spero di non uscire troppo dal canon della serie, mi impegneró.
Oltretutto, la sua versione umana è troppo smash, e in questa storia (più o meno seria) volevo che il suo personaggio fosse più importante e ancora più manipolatorio di quanto lo sia Valentino, infatti manipola benissimo persino lui...(🫦) scusate sono nel mio periodo Vox smash non fateci caso mi passerà-

e niente vi amo alla prossima

capite? 🫦

velvette non è lì per caso, potrebbe apparire anche lei più avanti.. e anche qualcun altro.👀

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