6.



Nel tardo pomeriggio Blitzo accompagnò Verosika all'ultimo impegno della giornata, un micro intervista per una rivista. Intervista in cui avrebbero presenziato anche i suoi manager. Non sia mai che Verosika parlasse senza la loro presenza.

''Non mi farai venire un infarto spogliandoti all'improvviso di nuovo, vero?'' Chiese Blitzo mentre le apriva la portiera dell'auto.

''Nah, è solo un intervista.''

''Beh, sai com'è, signora mutanda, ormai mi aspetto di tutto da te.''

Verosika rise. ''Non chiamarmi mai più signora mutanda.''

''Va bene... signora mutanda.''

Verosika sospirò, e intanto entrarono nello studio dove si sarebbe svolto il tutto.

''Blitzo, ci saranno i miei manager. Vedi di comportarti bene.''

''Ne dubiti? Io sono un angioletto, non farei mai niente di compromettente.''

''Certo, come no...''

Valentino e Vox erano appoggiati ad una parete, intenti a scambiarsi una o due effusioni romantiche, ovvero, Vox che gli parlava toccandogli delicatamente il viso.

Blitzo li notò e subito li indicò con un cenno della testa. ''Wow, chi sono quei due che sembra che si stiano scopando?''

Verosika sbuffò. ''I miei manager.''

Blitzo sgranò gli occhi. ''Ah- Beh...Tanta roba''

''Come prego?''

''Niente.. assolutamente niente.''

Verosika incrociò lo sguardo dei due e subito iniziarono ad avvicinarsi, a braccetto e con passo elegante.

''Verosika, era ora.. '' Vox spostó lo sguardo verso Blitzo. ''E tu saresti..?''

''Baby, posso essere quello che vuo- ahia!'' Verosika lo interruppe dandogli una gomitata.

''La mia guardia del corpo.''

Valentino alzò un sopracciglio e si abbassò leggermente gli occhiali per squadrarlo meglio.

''Guardia del.. corpo?'' Ripetette confuso Vox.

''Si.'' dichiarò Verosika con aria seria.

''Ok.. Non sono affari miei come decidi di buttare i tuoi soldi.. Ad ogni modo, il giornalista è già arrivato. Fa quello che devi e vieni.''

Verosika annuì e porse la sua giacca a Blitzo. ''Puoi posarmi questa nel camerino?''

Blitzo non se lo fece ripetere due volte e obbedì.



''Sul serio Verosika? Hai davvero assunto uno con la faccia da delinquente alto un metro e un vibratore come guardia del corpo? Che cazzo fa, abbaia pure?'' sbottò isterico Valentino, cogliendo l'attimo in cui Blitzo si era allontanato.

''Senti, posso almeno decidere IO per ME, chi deve proteggermi in giro?''

''Non ti sei mai lamentata e adesso improvvisamente ti serve una guardia del corpo?''

''Beh, si, visto che ho rischiato di essere violentata già due volte.''

Vox si intromise con quel suo tono morbido che puzzava sempre di strategia. ''Sono affari tuoi come spendi i tuoi soldi... ma potevi prima consultarci. Ti avremmo di certo procurato un bodyguard più.. rispettabile.''

''No grazie. Preferisco scegliermelo da sola.'' Lanciò un occhiata velenosa a Valentino. ''Almeno ho la certezza che non allungherà mai un dito su di me senza il mio consenso.''

E gli voltò le spalle, andando verso i giornalisti con l'eleganza di una diva.

Vox spostò lentamente lo sguardo verso Valentino, freddo e accusatorio.

''Che c'è?''

''Perchè quell'ultima frase mi è sembrata una frecciatina?''

''Ma che cazzo ne so? Vaffanculo pure a te.''

E si allontanò scocciato anche lui, mentre Vox rimase un attimo lì con lo sguardo fisso nel vuoto.

L'intervista procedette come un altro qualsiasi intervista, domande banali e superficiali e i due che la interrompevano ogni qualvolta provasse a dire qualcosa fuori dal copione.

Una volta terminato, Verosika si rifugiò nel camerino per sistemarsi il trucco prima di scattare la foto per la copertina. E Vox, con passo lento e studiato, la raggiunse.


Con passo pesante ma calmo, si diresse al camerino di Verosika.

Lei era intenta a darsi una pettinata rapida, quando sentì un leggero bussare alla sua porta.

''Avanti.'' disse, senza pensarci troppo. Pensava che fosse Blitzo, di certo non si aspettava Vox. Non era mai venuto a parlarle, non in quel modo, con quello sguardo serio. Troppo serio.

Vide il suo riflesso allo specchio e sussurrò: ''Vox...? Che ci fai qui..''

''Tranquilla, niente panico.'' disse lui, chiudendosi la porta alle spalle con un gesto lento. ''Voglio fare solo una chiaccherata.''

Sembrava calmo... Troppo calmo, quel tipo di calma che ti fa venire voglia di scappare dalla finestra anche se sei al decimo piano.

''Ti ha toccata, Verosika?'' chiese, con tono basso e la braccia incrociate, a pochi metri dietro di lei.

Lei restò a fissarlo dallo specchio. ''Eh?''

''Valentino.'' Vox fece un passo avanti. ''Ti ha mai toccata in modo inappropriato?''

Il sangue le si gelò nelle vene. Era una domanda troppo improvvisa e inaspettata. ''Perchè me lo chiedi?''

''Lo sai che io e lui abbiamo una relazione, no?''

Verosika si voltò a guardarlo. ''Quindi...?''

''Quindi..'' Vox sorrise, inclinando appena la testa. ''Se è successo qualcosa del genere, devi dirmelo. E' importante per me sapere se... ho un problema dentro casa.''

Un silenzio inquietante cadde.

Verosika deglutì, poi a voce bassa disse: ''Si. E' capitato. Più volte.''

Vox non fece una piega. Non battè ciglio. Nessun commento e nessun cambio di espressione. Solo un microscopico fremito alla mascella.

''Bene.'' mormorò. ''Ti ringrazio per avermelo detto.''

Poi fece un altro passo avanti, abbassandosi appena verso di lei. ''Lo sai che io non sono lui, vero?''

Verosika annuì, guardandolo con aria tremendamente confusa. Non era sicura di capire che tipo di conversazione fosse quella.

''Ecco. Quindi qualsiasi cosa succeda o ti passi per la testa, a me puoi dirla. Va bene?''

Verosika alzò un sopracciglio. Non sapeva se stava venendo difesa, capita, o ingannata.

Vox notò la sua espressione e le rivolse un sorriso dolce, spostandole appena una ciocca di capelli dal viso, mentre le faceva puntare lo sguardo sul suo riflesso illuminato appena dalla lampada sul tavolo. ''Tranquilla, lo capisco se non ti fidi. Ma odio quando le cose belle vengono rovinate.''

Le poggiò le mani sulle spalle, guardandola dallo specchio . ''Guardati. Sei perfetta oggi. E io.. Mi assicurerò che Valentino tenga le sue mani dove devono stare.''

Poi indietreggiò con calma, salutandola con un cenno formarle e uscendo.

Una volta fuori il suo sguardo cambiò radicalmente. Da un dolce e comprensivo passò a uno predatorio e irritato. E a sua sfortuna incrociò Blitzo , che stava aspettando Verosika , appoggiato ad un muro.

''Che ci facevi la dentro?'' chiese Blitzo, senza mostrare il minimo rispetto e senza filtri.

Vox lo guardò dall'alto in basso con un sopracciglio inarcato, come se fosse un cumulo di muffa.

''Tsk.'' Fu tutto ciò che gli concesse, prima di voltargli le spalle e allontanarsi.

Subito Blitzo bussò al camerino con insistenza.

''AVANTI!'' urlò Verosika, stavolta certa che fosse lui.

''Ehi, tutto ok?'' chiese lui con aria sospetta , accendendo la luce principale.

''Si...? Perchè?'' rispose lei, socchiudendo gli occhi per l'improvvisa luminosità della stanza.

''Io.. non lo so, ho visto quel tipo strano col manico di scopa nel culo uscire da qui con una faccia da psicopatico. Che ti ha fatto?''

''Vox? Nah, niente mi ha solo.. parlato.'' rispose incerta, come se stesse ancora cercando di capire cosa fosse appena successo.

Blitzo borbottò incrociando le braccia. ''Non mi piace quel tizio. E' inquietante.''

''Nah, il vero stronzo è l'altro.. Vox è apposto. Credo.''

''Beh, a me stanno sul cazzo entrambi, vedi tu. Non ti hanno nemmeno fatto parlare mentre quel coglione ti faceva le domande. Mi veniva voglia di salire e spaccare la faccia ad entrambi.''

''Zitto, ti ho visto come li hai guardati appena siamo arrivati.''

''Eh , non significa niente. Posso odiare qualcuno e allo stesso tempo volerci fare una cosa a tre.''

Verosika scoppiò a ridere. ''Non pensavo che fossi dell'altra sponda.''

''Io non sono fermo in nessuna sponda, pupa. Ho un motoscafo. Vado dove mi pare , con chi mi pare e quando mi pare.''








Intanto..

Vox raggiunse Valentino. Mani dietro la schiena, passo calmo ma sguardo letale.

''Che cosa vuoi adesso?'' Sbuffò Val, senza degnarlo di uno sguardo.

Vox si fermò a un passo da lui, qualcosa nel suo sguardo era appena incrinato da un leggero fastidio.

''La puttana ha parlato.'' disse piano. '' E se l'ha fatto con me, potrebbe farlo con chiunque, Amore.'' enfatizzò il tono sulla fine, mostrando evidente fastidio.

Valentino si voltò, confuso, ma Vox non gli diede il tempo di metabolizzare che continuò. ''Quindi vedi di piantarla con questi giochetti di potere del cazzo, Val.''

Fece un mezzo sorriso , ma era più un ghigno sadico. ''Non ti permetterò di rovinare l'immagine dell'azienda un'altra volta per colpa delle tue mani lunghe.''

Valentino non replicò. E Vox fece un altro passo verso di lui, era fin troppo vicino.

''Non costringermi a scegliere tra te e un investimento d'oro.''

Strinse gli occhi. ''Perchè sai benissimo cosa sceglierei.''

E si voltò, lasciandosi un gelo dietro di sè e un Valentino improvvisamente più piccolo con l'aria turbata.

Abbassò lo sguardo, con le dita serrate a pugno lungo i fianchi.

E Vox senza voltarsi aggiunse: ''Se tu non sai contenerti, qualcun altro dovrà farlo al posto tuo. E stavolta non ci saranno seconde possibilità.''

Valentino restò immobile, con le labbra serrate. E prima che Vox si allontanasse troppo gli chiese: ''Mi ami ancora, vero?''

Vox si fermò. E si voltò appena, sorridendo. Uno di quei sorrisi vuoti e gelidi che ti squarciano in due.

''Ti aspetto in auto.'' E poi sparì dietro un angolo, lasciandosi dietro un'aria tesa e pesante.

Valentino alzò la testa sospirando in modo rotto. Chiuse gli occhi, contò fino a dieci e poi si ricompose, raggiungendo Vox come se quelle parole non lo avessero turbato di striscio.

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ciao pupi😔✨ oggi non vi romperó le palle con un'infinito angolo autrice, vi dico solo.. preparatevi al peggio. (e anche al meglio)

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